Giuseppe Patanè a Taobuk, fra arte e moda
Giovedì 1 ottobre, alle 11,00 nella chiesa dell’ex Carmine di Taormina, vernissage della mostra “Revelations”, mentre il 3, per i “Taobuk Awards”, sul palco gli abiti firmati dal maestro
La sensibilità pittorica che evoca poesia classica e ardore creativo mediterraneo, racchiuse al centro dell’universo d’ispirazione artistica che diventa il cuore e motore , fra pulsioni ancestrali e creazioni passionali. L’arte di Giuseppe Patanè sarà illuminata dai prestigiosi riflettori di Taobuk – Taormina International Book Festival dall’1 al 5 ottobre all’interno dell’ex Chiesa del Carmine.
Giovedì 1 ottobre, alle ore 11,00, il vernissage della mostra “Revelations”, curata dal critico e storico dell’arte Carmen Bellalba, una sorta di “Nuova Epifania”, una forza rigeneratrice primordiale che può generare bellezza ed “entusiasmo”, fil rouge della manifestazione diretta e ideata da Antonella Ferrara.
L’esposizione racconta l’evoluzione del messaggio artistico del maestro Patanè, che realizza dei dipinti su ciò che l’uomo ha creato, compreso il cosiddetto “Universo Divino” con la natura, gli animali, gli angeli, la chiesa, dipinti in maniera quasi ancestrale, ma ancora non del tutto definiti, con il solo utilizzo delle mani.
“La battuta d’arresto, il contraccolpo, la frenata brusca che ci fa battere la testa, crollare al suolo, cadere rovinosamente e fermarci a riflettere – spiega Carmen Bellalba- per poterci poi riconnettere con il mondo e con noi stessi. È questo il senso di “Revelations”, la battuta d’arresto appunto, data da un creato offeso, preteso. Ritorna l’occhio supremo che tutto crea, tutto domina, ma nulla controlla in virtù di quel libero arbitrio. La forza potente, dell’inviolato che plasma una terra che è fuoco, un fuoco che diviene materia, una materia che è pulsione primordiale, entusiasmo di essere. E nasce dalle viscere la bellezza di un creato che mano a mano si completa sempre più unendosi a quella dimensione spirituale che ci deriva dal supremo sguardo; da quell’energia creativa, fondendosi nell’apparente perfezione. Si ritrova quel cuore che ci riavvicina al supremo amore, che fa riaffiorare germi creatori di bellezza, quell’entusiasmo per la fede, l’amore per l’uomo e per la vita”.
Giuseppe Patanè, apprezzato ampiamente dalla critica da Vittorio Sgarbi a Maria Antonietta Spadaro, presente nelle più autorevoli manifestazioni d’Italia, dalla biennale di Venezia a Matera Capitale della Cultura, per poi passare per Roma, Firenze e il Salone Mondiale del mobile di Milano, insignito nel 2016, presso il Palazzo Bocconi di Milano, del prestigioso Premio delle Nazioni, sarà protagonista del Festival Internazionale del libro, anche nella sua doppia veste di stilista di moda.
Le sue creazioni uniche per eleganza e creatività, che hanno fatto il giro del mondo, dalla Cina a Parigi, da New York alla Spagna vestiranno l’anima di Taobuk , Antonella Ferrara, nel serata di Gala del 3 ottobre, in occasione dei “Taobuk Awards”, che premieranno Mario Vargas Llosa e Svetlana Aleksievic, Premi Nobel per la letteratura nel 2010 e nel 2015 e Giorgio Montefoschi, premio Strega nel 1994.
Nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina, casa di cultura e di storia, brillerà l’estro di Patanè fashion designer, che ha selezionato degli abiti dai tessuti ricercati e di gran qualità con un lavoro sartoriale minuzioso e certosino.
Il patron della manifestazione indosserà un abito houte- couture di pura seta nero con un pannello di crèpe double bluette con un inserto in georgette e chiffon di seta verde acido, un abito dalle ampie scollature. Per il secondo invece, non si rinuncia al desiderio di voler indossare un anticipo dell’ultima collezione che riprende i vecchi codici e rispolvera gli anni ’20, trend indiscusso per l’inverno 2020/21 con le “frange”. Si tratta di un abito argenteo, con dettagli charleston, chiamato “l’abito di cristallo”, con frange di cristallo incastonate nello chiffon di seta che creano un effetto scintex grazie alla varietà della lavorazione. Una scelta sobria e minimale, mai noiosa, che comprende anche altri outfit da giorno, ricchi di fascino sofisticato con pantaloni e completi sartoriali.
“Quando Antonella Ferrara, ispiratrice e creatrice del più significativo e stimolante evento sulla scena culturale di Taormina,- racconta Patanè – per la sua estensione, spessore e valenza culturale, mi ha prescelto e coinvolto, sia per le mie opere pittoriche che per le creazioni di moda, mi sono sentito vibrare di fiero sentire. Onorato e compiaciuto, non potevo esimersi dall’esprimere la mia “entusiastica gratitudine” offrendo la sintesi del mio percorso evolutivo pittorico e crescita tematica, che affondano le radici nella più variopinta e molteplice scena della nostra antica e millenaria tradizione antropologica. Quasi un compendio di storia personale e del percorso dell’essere umano che deve attraversare prima ancora di raggiungere la sua totale liberazione ed elevazione dall’oppressione che lo attanaglia, nel vortice delle insidie e minacce della modernità. Tutto questo avviene con la più pregnante spiritualità che affiora dalla opere come motivo ispiratore e suprema forma d’amore per la civiltà in pieno divenire, che ci ha generati, quale atto di privilegio voluto dagli Dei, nel cuore del mediterraneo e dunque del mondo” .
L’arte e la moda per 5 giorni si intrecceranno in un susseguirsi di emozioni e pulsioni, simbolo dell’essere eclettico di un’artista siciliano, dalle sapienti mani, che riesce a dare vita alla materia tanto quanto ai tessuti, trasformandoli in capolavori.
La mostra sarà visitabile dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 15,00 alle 19,00.