Gli antidepressivi nei corsi d’acqua possono influenzare il comportamento dei gamberi, lo studio

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Gli antidepressivi non cambiano solo l’umore delle persone. Se smaltiti in corsi d’acqua o laghi, possono influenzare anche il comportamento di alcuni animali come i gamberi d’acqua dolce – secondo un nuovo studio.

Comportamenti più pericolosi da parte dei gamberi di acqua dolce potrebbero essere provocati dal cibo di cui questi animali si nutrono più spesso, secondo un nuovo studio che suggerisce che anche scarsi livelli di antidepressivi possono portare cambiamenti imprevedibili in tutta la comunità. Questi piccoli animali svolgono un ruolo importantissimo nella catena alimentare, mangiando insetti e piccoli pesci, ma anche batteri ed alghe. Questo significa che un comportamento anomalo da parte loro potrebbe portare a uno squilibrio nell’intero ecosistema (animale e vegetale) di cui fanno parte.

Sostanze chimiche come droghe, pesticidi e prodotti industriali inquinano gli ecosistemi e le falde acquifere di tutto il mondo. Nel caso dei farmaci, dopo essere stati ingeriti ed espulsi dall’essere umano, essi viaggiano attraverso le acque reflue e finiscono nei corsi d’acqua; molto spesso, le acque contaminate dai farmaci provengono direttamente dalle fabbriche che li producono.

(Leggi anche: Gamberi surgelati dall’India ritirati dal mercato italiano: sono contaminati da salmonella)

Molti animali acquatici sono maggiormente esposti alla contaminazione da sostanze chimiche disciolte nelle acque in cui vivono. Il gambero di acqua dolce è uno di questi: vivendo in acque in prospicienza di centri densamente abitati dall’uomo, risente moltissimo della contaminazione del suo ambiente naturale e la presenza di sostanze antidepressive nel suo habitat – anche solo in minime dosi – ne altera il comportamento in maniera imprevedibile.

Gli studiosi si sono detti sorpresi di quanto siano stati drastici i cambiamenti nel comportamento dei gamberi a contatto con farmaci ad uso umano – in particolare antidepressivi: gli animali hanno iniziato a trascorrere più tempo alla ricerca di cibo (quasi il doppio del tempo normale), trascurando di evitare eventuali predatori. Inoltre, i gamberi contaminati mostrano una tendenza a permanere nelle acque contaminate – quasi fossero dipendenti dalle sostanze lì presenti. Questo studio sui gamberi dimostra come le azioni dell’uomo possono avere effetti anche inaspettati sulla vita selvatica di animali e piante, e l’intossicazione da antidepressivi è solo un altro esempio di come il cambiamento ambientale provocato dall’uomo possa essere pericoloso per gli animali.

Fonte: University of Florida / Ecological Society of America

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