Gli scienziati del MIT hanno trovato il modo di rendere potabile l’acqua di mare, schiacciando solo un bottone
L’acqua è una delle risorse naturali più preziose e maggiormente minacciate dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento indiscriminato commesso da noi esseri umani: come previsto da un report delle Nazioni Unite recentemente pubblicato, nei prossimi anni sempre più aree del Pianeta saranno interessate da fenomeni di siccità e desertificazione, e un terzo della popolazione mondiale potrebbe non avere più accesso alla risorsa idrica.
Sulla base di queste catastrofiche previsioni, è necessario ripensare il modo in cui noi ci approcciamo all’acqua e mettere a punto nuove strategie per permettere anche alle popolazioni che vivono in zone desertiche di poter usufruire di questa preziosa risorsa.
In questa ottica si pone un progetto avveniristico messo a punto dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT): un’unità di desalinizzazione portatile, del peso di meno di 10 chilogrammi, in grado di rimuovere particelle e sali per generare acqua potabile e che potrebbe rendere fruibile per l’essere umano l’acqua di mare.
Il dispositivo, che può essere acquistato anche online ad un costo di circa 50 dollari, ha le dimensioni di una valigia, per funzionare richiede meno energia del caricabatterie di uno smartphone e può essere ricaricato anche grazie ad un piccolo pannello solare. Una spesa irrisoria e un dispendio energetico irrisori, se si pensa che questo apparecchio è in grado di offrire acqua con standard qualitativi superiori a quelli disposti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
(Leggi anche: 5 miliardi di persone potrebbero non avere più accesso all’acqua nel 2050, secondo le Nazioni Unite)
La tecnologia semplice e alla portata di tutti potrebbe consentire una molteplicità di utilizzi – dalle piccole comunità che vivono sulle coste marittime alle navi mercantili che percorrono lunghe tratte in mare, dalle basi militari dove si svolgono operazioni a lungo termine fino ai campi profughi che ospitano rifugiati e persone in fuga da conflitti e calamità naturali.
Abbiamo lavorato per dieci lunghi anni sulla fisica dietro i singoli processi di desalinizzazione, ma mettere tutti questi progressi in una scatola, costruire un sistema e dimostrarlo nell’oceano, è stata un’esperienza davvero significativa e gratificante per me – afferma con orgoglio Jongyoon Han, fra gli inventori del progetto rivoluzionario.
Il brevetto
Diversamente dalle altre unità di desalinizzazione portatili che richiedono il passaggio dell’acqua attraverso filtri, il dispositivo del MIT sfrutta l’energia elettrica per rimuovere le particelle di sale dall’acqua e renderla potabile: ciò permette di ridurre i rifiuti connessi all’uso del dispositivo (non ci sono filtri da sostituire e smaltire) e i costi della manutenzione nel lungo periodo.
Dopo aver eseguito i primi esperimenti laboratoriali utilizzando acqua con diversi livelli di salinità e torbidità, i ricercatori hanno effettuato test sulla spiaggia (precisamente a Carson Beach, a Boston) per verificare il buon funzionamento del depuratore a contatto con l’acqua di mare. Il risultato è stato sconvolgente: in solo mezz’ora, il dispositivo aveva riempito un intero bicchiere con acqua limpida e potabile.
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Fonte: Massachusetts Institute of Technology
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