Gravidanza: diritto di precedenza alle donne incinte
Le donne in gravidanza hanno la precedenza nei luoghi pubblici?
Oggi voglio raccontarvi cosa mi è successo la scorsa settimana in metropolitana a Milano. Sono incinta, al quinto mese di gravidanza, salgo sulla metro affollata, un signore mi corre davanti e mi “ruba” il posto dove mi stavo per sedere. La pancia ormai si vede, quindi la scusa del non essersi accorto del mio stato di gravidanza non sta in piedi. Una signora in piedi accanto a me vede tutta la scena e con tono scocciato (come se fosse accaduto a lei) si rivolge a me chiedendomi: “Signora, vuole sedersi?” indicando il posto dove l’uomo si era accomodato. Ho capito e apprezzato il gesto della signora che, a modo suo, cercava di aiutarmi, ma è stato tutto vano. Il signore, sulla quarantina, ha fatto finta di niente, ha volto lo sguardo altrove e io ho risposto educatamente: “La ringrazio, ma non si preoccupi. Qualcuno prima o poi, si alzerà”. Ebbene, nessuno si è alzato. Nessuno. In una metropolitana affollata alle 15.30 di un venerdì pomeriggio.
Siamo tutti bravi a parole, ma nei fatti? La cosa più triste è che spesso mi è successo di restare in piedi aspettando che le persone capissero da sole cosa comporta una gravidanza e che se loro sono stanche, una donna incinta lo è almeno il doppio.
Le donne in gravidanza possono saltare la fila?
Eppure le donne in gravidanza dovrebbero avere la precedenza, sbaglio? In metropolitana, ma come anche in ospedale a fare gli esami del sangue, dal medico di base, nei supermercati, ovunque bene o male ci sono le file o i posti a sedere riservati ad anziani o donne in gravidanza. Perché allora le persone ci vedono quasi come una minaccia al loro posto?
Io credo che se fai del bene, questo ti ritorna indietro.
Qualche mese fa mi era capitato, sempre in metropolitana, di cedere il mio posto ad un signore con un handicap alla gamba. Non ho avuto problemi ad alzarmi, pensando che per lui il viaggio sarebbe stato più pesante stando in piedi. Lui non voleva che cedessi il mio posto, come me mesi dopo, anche lui sperava si alzasse qualcun altro. Alla fine mi sono alzata perché per me non era un problema aiutarlo, anzi, era un piacere. Dopo poche fermate, si era liberato un posto accanto a lui e ricordo di avergli detto questa frase: “Ha visto? A fare del bene, il bene ritorna”.
Oggi però le persone pensano solo a loro stesse. In fila al supermercato, anche se vai alla cassa con precedenza per le donne in gravidanza ci sono persone che non hanno handicap e non sono sicuramente in stato interessante. Eppure sono lì, ti vedono, ma fanno finta di niente. Come se girarsi dall’altra parte potesse in qualche modo “scusarle” del fatto che non ti hanno dato la precedenza.
Su Instagram vi ho raccontato questa esperienza di venerdì pomeriggio e in tantissime mi avete scritto storie assurde, ve ne riporto alcune.
“Ero al nono mese di gravidanza e dovevo fare le analisi del sangue. Prendo il numero, il 96. Sul cartellone sono al 32. Tutte le sedie piene, nessuno che si è degnato di lasciarmi il posto e farmi passare. La cosa peggiore? Anche le infermiere facevano finta di niente, nonostante fossi davanti alla porta.” – N.
“A me in cassa al supermercato un educato signore mi ha risposto “Non me ne frega un c**** se è incinta” – K.
“Io all’ottavo mese sono andata all’inps del mio paese e ho preso il numero. Avevo 11 persone davanti. 40 gradi. Nessuno mi ha chiesto se volevo passare avanti, allora la guardia di servizio ha chiesto per cortesia se mi facevano passare e hanno tutti annuito ma con facce scocciate.” – S.
“Incinta al 9 mese a 15 giorni dal parto. Dovevo pagare i bollettini. Nessuno dei dipendenti mi ha fatta passare, ma la cosa più schifosa è stata vedere la gente seduta a guardarmi. Nessuno ha minimamente accennato a chiedermi se volessi sedermi.” – L.
“Mia moglie incinta al nono mese, stava facendo la fila per far incartare un regalo. La commessa ha chiesto ad un signore prima di lei di farla passare avanti, visto il suo stato. Il signore si è rifiutato giustificandosi che poi avrebbe perso il suo turno vista la grande affluenza ad incartare i regali. Mia moglie, che non ama fare storie, ha detto tranquillamente che avrebbe aspettato lei. Ma quando lui è andato via non sono mancati i commenti da parte dei presenti” – A.
“Una cassiera mi vide e mi fede passare avanti e una donna che era in fila disse che se non potevo fare la fila per quale motivo andavo per negozi? Io ero a prendermi il pigiama da portare in ospedale per il parto. Ho ancora il nervoso per non averle risposto a tono, specialmente perché era una donna con una figlia.” -D.
Queste sono solo alcune delle centinaia di messaggi che avete voluto condividere con noi e vi ringraziamo per questo perché mi avete fatta sentire meno sola. Gravidanza e precedenza dovrebbero sempre avere un senso per tutti, ma purtroppo non sempre è così. Non dobbiamo scoraggiarci, ma piuttosto far valere sempre il nostro diritto e, con gentilezza, chiedere se non ci viene ceduto un posto. In fondo non stiamo facendo nulla di male, noi. O al massimo facciamo come questa signora!
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