Gravina “Daspo a vita ai razzisti, sogno Euro2028 in Italia”
ROMA (ITALPRESS) – “Sono immagini eloquenti. Hanno ragione tutti coloro che ritengono che i soggetti che vengono individuati, e abbiamo i mezzi per farlo come dimostrano i casi di Firenze, Roma e Torino, devono stare fuori dagli stadi in maniera definitiva, con un Daspo a vita. E questo si può fare, noi l’abbiamo attivato come meccanismo cercando di spostare quella che era una responsabilità oggettiva, che penalizzava la maggior parte dello stadio, a una responsabilità individuale. E abbiamo inserito una norma delle sementi e delle attenuanti che sta dando risultati importanti: attraverso questa norma la società si può sgravare collaborando, si può fare. Abbiamo la tecnologia a disposizione.
Basta prendere i singoli soggetti, espellerli dagli stadi e non farli più rientrare”. A dirlo, parlando del problema razzismo negli stadi, il presidente della Figc Gabriele Gravina intervenuto a “Tiki Taka – La Repubblica del pallone”, su Italia 1. Alla domanda sulla possibilità di vedere un calcio pulito, non violento e senza debiti, Gravina risponde affermativamente sottolineando che “è possibile lavorando tutti insieme per rilanciare il calcio italiano. Dobbiamo farlo in chiave più moderna per quanto riguarda gli aspetti gestionali se ci riferiamo al rosso ma abbiamo bisogno del supporto delle autorità governative. Dobbiamo sburocratizzare il nostro sistema per consentire al calcio di auto-determinarsi. Lo dobbiamo fare con grande senso di responsabilità. E poi dobbiamo togliere anche alcune scorie per eliminare episodi che si stanno verificando da qualche domenica”. Secondo Gravina “gli agenti sono una componente del mondo del calcio. Purtroppo, non abbiamo mai dialogato con loro, li abbiamo sempre considerati utili a definire alcune finalità legate sempre alla massimizzazione del risultato sportivo. E abbiamo sbagliato. Bisogna iniziare a dialogare sapendo che anche in quella categoria ci sono dei soggetti che generano delle negatività. Quelle – osserva – le dobbiamo isolare e dobbiamo creare delle norme a livello internazionale, e poi dobbiamo anche farci delle domande, perchè se ci sono i nababbi che li pagano, bisogna capire il perchè vengono pagati perchè non è che i procuratori vanno con le rivoltelle dalle società”.
Per il numero 1 federale comunque “il calcio italiano non è in bancarotta, vive le difficoltà economiche come altri Paesi europei. In questo momento abbiamo grandissime difficoltà aggravate dalla pandemia che ha generato una perdita ulteriore di un altro miliardo di euro che va aggiungersi alle perdite pregresse. Ma il calcio italiano è appetibile, ha un appeal straordinario rispetto ad altri, sia perchè non è ancora stato sviluppato come meriterebbe, sia perchè – evidenzia – potrebbe declinare non solo il calcio ma anche tutte le bellezze artistiche e culturali dell’Italia. L’Europeo del 2028 in Italia? Coltivo i sogni e cerco di realizzarli. Qualcuno mi sembra di averlo già realizzato. Mi auguro di far diventare questo sogno realtà per il bene del calcio italiano”.
Sulla corsa scudetto Gravina dice che “in questo momento l’asse Milano-Napoli mi sembra ben attrezzata. Poi nel calcio ci sono sempre delle sorprese, aspettiamo la risalita dell’Atalanta ma sarà un bel campionato”. Alla domanda se Cristiano Ronaldo sia stato un buon acquisto della Juventus, Gravina replica così: “Secondo la mia filosofia no. Ha fatto bene al calcio italiano perchè ha dato un valore aggiunto importante ma credo che per la Juve non sia stata una buona operazione”. E ancora, la proposta di una via della Federcalcio da intitolare a Roberto Mancini “mi piace ma aspettiamo il 12 e il 15 novembre, poi ci penseremo. Concentriamoci sulla qualificazione al prossimo mondiale che è un obiettivo molto importante per il nostro calcio”, conclude Gravina.
(ITALPRESS).