Gravina di Catania, uccide il fratello al culmine di una lite (Video con intervista)

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I Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, in uno stato del procedimento in cui non si è ancora realizzato il contraddittorio tra le parti, hanno arrestato Rosario Vitale, catanese di 50 anni, cuoco, pregiudicato, poiché responsabile di omicidio aggravato ai danni del fratello, Davide Vitale, 44enne, pregiudicato e tossicodipendente, in passato già colpito da TSO.

In particolare, da una prima ricostruzione dei fatti, sarebbe emerso come la scorsa notte, la vittima si sia presentata all’esterno dell’ingresso dell’abitazione del fratello, sita in via Masaccio di San Gregorio di Catania, minacciandolo con un coltello. Ne sarebbe quindi scaturita una violenta lite, alla presenza anche del nipote ventenne (figlio di Rosario Vitale), in conseguenza della quale l’arrestato avrebbe esploso tre o quattro colpi di arma da fuoco, due dei quali hanno mortalmente colpito alla testa e al torace Davide Vitale.

Gravina di Catania, uccide il fratello al culmine di una lite – YouTube (Link dell’intervista al Comandante della Compagnia Carabinieri Gravina di Catania, Magg. Giuseppe Anobile)

Successivamente, per motivi ancora da appurare, l’autore dell’efferato gesto avrebbe quindi spostato il cadavere all’interno del cortile dell’abitazione, decidendo successivamente di costituirsi e venendo immediatamente bloccato sul posto dai militari dell’Arma.

Nel corso dei rilievi effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, è stato accertato come la pistola che sarebbe stata utilizzata per il delitto, è una Beretta cal. 9×21 con matricola punzonata, illegalmente detenuta, che è stata sequestrata per gli accertamenti tecnici del RIS di Messina, insieme al coltello che avrebbe portato con sé il malcapitato.

Dalle indagini risulta che il drammatico gesto sarebbe da ricondurre a conflitti di natura familiare che si protraevano da anni.

Rosario Vitale, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Catania, “Piazza Lanza”.

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