I bambini e i social network
Kate Winslet ha tenuto un potentissimo discorso sull’utilizzo dei social network da parte dei bambini con l’intento di sensibilizzare il pubblico sul tema della dipendenza da internet e sulla necessità sempre più pressante di vietare i contenuti potenzialmente nocivi per la salute mentale e fisica dei più giovani.
Un argomento che l’attrice sente molto suo dato che, oltre ad averlo interpretato, ha anche co-scritto il Drama “Io sono Ruth”.
La serie tv al femminile racconta una vicenda tremendamente attuale. È infatti incentrato sulla storia di un’adolescente (Freya, interpretata da Mia Threapleton) dipendente, ossessionata e consumata dalle pressioni dei social media e dei tentativi di sua madre (Kate Winslet, che si è aggiudicata anche la statuetta come miglior attrice protagonista) di comprenderla e di supportarla.
Ha denunciato: “I social network possono diventare un luogo molto pericoloso, non dobbiamo vergognarci di chiedere aiuto se pensiamo che il nostro rapporto con il web stia influendo negativamente sulla nostra salute e sulla nostra vita”
I social network nella vita dei nostri figli
Condividere, commentare, mettere un like ormai sono azioni che fanno parte della nostra quotidianità. Per alcuni di noi è una vera e propria dipendenza, per altri un semplice passatempo, per altri ancora un vero e proprio lavoro. I social network ormai sono parte integrante della nostra vita, delle vere e proprie scelte di stile, se possibile. Chi preferisce facebook, chi instagram, chi non usa nè uno nè l’altro e si perde nelle bacheche di pinterest.
Ma ci siamo mai chieste quanto influiranno nella vita dei nostri figli? Ci siamo mai fermati a pensare quanto sia giusto educarli fin da piccoli ai pericoli e ai vantaggi di un uso consapevole del mezzo?
Se ora riusciamo a limitare il loro accesso in rete con i controlli opportuni è un attimo che già nella pre-adolescenza chiedano sempre più di avere un proprio profilo.
Non possiamo negare ai nostri figli (ad età consona) di essere virtualmente presenti ma possiamo insegnare loro senza imposizioni ad utilizzare il mezzo in maniera costruttiva.
Oggi i bambini chiedono di avere una presenza social già a partire dai 9/10 anni. Come accontentarli dunque senza che questo possa diventare pericoloso?
Come prima cosa è opportuno monitorare i contenuti e le interazioni. Il profilo dovrebbe rimanere sempre privato così da controllare chi effettivamente lo segue e limitare il rischio di contatti rischiosi o indesiderati. È importante far comprendere al bambino il grado di diffusione che potrebbe avere un contenuto condiviso, non solo su canali come TiK Tok, Instagram, etc., ma anche e, soprattutto, in una chat di classe o tra amici!