I cent’anni della Garbatella, il quartiere di Roma reso celebre da “I Cesaroni”

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Il quartiere della Garbatella, a Roma, compie cent’anni. Sorto negli Anni ’20, era una borgata popolare la cui architettura è divenuta un modello studiato in tutto il mondo. Suddivisa in lotti, occupati da costruzioni che circondano cortili e giardini, che, specie in passato, erano punti di ritrovo per gli abitanti, con lavatoi e stenditoi, botteghe e cantine, sedie e muretti, la Garbatella era stata progettata a tavolino, improntata al modello inglese delle “città giardino”. Ecco perché, ancora oggi, viene chiamata quartiere-giardino.

Narra la leggenda che il nome derivi dal fatto che questa zona fosse di grande passaggio dai pellegrini che si recavano alla Basilica di San Paolo e che, proprio per il continuo andirivieni, fossero nate diverse osterie, una delle quali gestita da una donna molto garbata e per questo soprannominata “Garbata Ostella”, dove la maggior parte dei viandanti amava sostare.
Proprio nei pressi di piazza Bonomelli si può ancora notare un busto femminile con sotto scritto “La Garbatella”: si dice che quello sia il ritratto dell’ostessa.

Il quartiere pop è tornato in auge negli ultimi anni grazie a una nota fiction Tv: “I Cesaroni”. È proprio qui che è stata ambientata ed è ben riconoscibile, in piazza Giovanni da Triora, il Bar dei Cesaroni, inserito ormai tra le attrazioni turistiche da visitare a Roma. Non stupisce che questa piazza sia stata scelta come set Tv: l’ambiente è davvero gradevole e riassume il vero carattere del quartiere, la popolare artisticità così caratteristica della borgata-giardino che la distingue nettamente dal resto della città.

La Garbatella ha fatto da sfondo a diverse pellicole oltre a “I Cesaroni”. La scuola che si trova in piazza Damiano Sauli si è vista in “C’eravamo tanto amati”, “Una vita violenta”, “Romanzo criminale” e nel più recente “Suburra”. Impossibile dimenticare, infine, la mitica Vespa di Nanni Moretti che scorrazzava tra i vicoli della Garbatella nel film “Caro Diario”.

Tra i monumenti, anche più recenti, da scoprire nella borgata c’è la celebre Fontana di Carlotta con la scalinata e il ponticello medievale di piazza Eugenio Biffi e la Chiesoletta, una chiesetta dedicata ai santi Isidoro ed Eurosia, dove, secondo una leggenda, sarebbe avvenuto un incontro tra Filippo Neri, ideatore del pellegrinaggio delle Sette Chiese, e Carlo Borromeo. Ma è l’intero quartiere, con i suoi archi, le sue fontane, le sue palazzine e i suoi balconi, a essere considerato un grande e unico monumento a sé.

Ogni anno, il 18 febbraio, questo storico quartiere festeggia il compleanno con un evento, Buon Compleanno Garbatella. La data di fondazione, infatti, è ben nota grazie alla targa posta da re Vittorio Emanuele III il mercoledì delle ceneri del 1920.

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@123rf

da Si Viaggia

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