I compiti delle vacanze sono obbligatori? Ecco cosa dice la normativa.
I compiti delle vacanze sono obbligatori? Molti genitori alle prese con le ultime pagine da svolgere si stanno facendo questa domanda.
Il dibattito sull’utilità dei compiti da svolgere a casa durante le vacanze coinvolge tutto il sistema scolastico, dai ministri dell’istruzione a istituzioni, genitori, insegnanti e pedagogisti. Per alcuni i compiti delle vacanze andrebbero semplicemente aboliti perché dannosi e di nessuna utilità per l’apprendimento. Ma non dimentichiamo che i nostri bambini sono a casa per le vacanze per periodi molto lunghi, soprattutto le vacanze estive sono le più lunghe commisurate al resto d’Europa.
I compiti delle vacanze sono obbligatori? Ecco cosa dice la normativa.
In ottemperanza all’art.31 della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sancisce, per ogni bambino/a e ragazzo/a, “il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”, ratificata dallo Stato italiano Il 27 maggio 1991, con Legge n.176.
Si propone il seguente modello di Regolamento che i dirigenti degli Istituti comprensivi potranno sottoporre agli Organi collegiali e inserire nel Patto di corresponsabilità educativa: non possono essere assegnati compiti nel fine settimana e durante i periodi di vacanza o sospensione delle lezioni – agli studenti deve essere permesso di ricrearsi (garantito il “diritto al riposo e al gioco”), e alle famiglie di ritrovarsi, senza l’assillo stressante dei compiti. Non possono essere assegnati “compiti per le vacanze” (ossimoro logico e pedagogico) – per le ragioni già espresse nel punto precedente e per evitare che i docenti trascorrano il resto dell’anno scolastico a correggere gli esercizi previsti dai “Libri per le vacanze”.
Ad oggi quindi non ci sono disposizioni ministeriali che obblighino i bambini a fare i compiti durante le vacanze. Ma questo cosa comporta? Anche se le famiglie sono solite seguire le indicazioni e i suggerimenti dei docenti, la categoria genitori si divide in due “fazioni”: da un lato i genitori pro compiti e dall’altro quelli no compiti delle vacanze. I primi solitamente tendono a convincere i propri figli che tornare a scuola senza aver fatto i compiti voglia dire cominciare l’anno con delle lacune. I secondi, invece, tendono ad assecondare i bambini lasciandoli liberi piuttosto che farli stare troppo tempo sui libri. In questo contesto il Ministero dell’Istruzione già nel 2018 con una circolare ha invitato gli insegnanti a non esagerare con le assegnazioni, anche se poi nessuna legge ha mai disciplinato i carichi di lavoro.
.