I fiori della Sicilia: dalla Pomelia alla Zagara c’è un mondo da scoprire
Colori, miti e profumi: viaggio alla scoperta dei fiori della Sicilia.
- I paesaggi siciliani sono inconfondibili. Un mix di natura e architetture, montagne e dolci colline, spiagge assolate e paesi di ogni tipo.
- A renderli ancora più particolari sono i fiori tipici della Sicilia.
- Ci sono alcune piante particolarmente legate al territorio e che hanno stretto con esso un legame inscindibile. Pur non essendo originarie dell’isola, qui hanno trovato la migliore casa.
- Scopriamo insieme quali sono i fiori siciliani più famosi.
Candidi petali o colori brillanti, foglioline verdi appena accennate o che si arrampicano con prepotenza su muri e pietre. Il paesaggio siciliano è colorato da una grandissima varietà di fiori. La Pomelia (Frangipani o Plumeria) è un arbusto tropicale. Il fiore bianco dall’odore dolce-speziato si trova spesso nelle zone costiere della nostra isola e fa bella mostra di sé su tanti balconi di Palermo. Con il nome “Plumeria Palermitana” si identifica la prima varietà di acutifoglia, apparsa in origine nei mazzetti delle nobildonne che giravano il centro di Palermo, nonché presso le vie e i sontuosi palazzi nobiliari del centro. Il gelsomino ha un profumo inconfondibile e decora i giardini con i suoi fiorellini bianchi e delicati. Il fiore ha cinque petali, il numero che nell’esoterismo rappresenta la Grande Madre: Afrodite per i Greci, Ishtar per i Babilonesi. In Egitto, nella necropoli di Deir-el-Bahri, sono stati rinvenuti piccolissimi frammenti di petali di Gelsomino sulla mummia di un faraone, mentre in Asia minore si portava al collo come amuleto un pentacolo, perché si pensava che la Grande Madre in questo modo proteggesse dagli spiriti cattivi.
Zagara, Cappero e Ginestra
Nell’elenco dei fiori della Sicilia non può mancare la Zagara. Il nome deriva dai termini arabi zahara, cioè “splendere, sfavillare di bianco”, e zahr, cioè “fiore”. In particolare, per zagara si intende il fiore dell’arancio e del limone, oltre che del bergamotto. Nel linguaggio dei fiori, il suo significato è molto profondo. Simboleggia la fedeltà nell’amore ed è, per eccellenza, il fiore dedicato alle nozze, come rappresentazione della verginità. Il fiore del cappero è grande e appariscente, di colore bianco-rosato, con quattro petali e numerosi stami di colore rosa intenso. Fiorisce dal mese di maggio e per tutto il periodo estivo. Lo si vede nei luoghi più impensabili, perché la pianta del cappero sa crescere praticamente ovunque. La ginestra, con il suo colore giallo acceso, si riconosce immediatamente nel paesaggio. In particolare, il nome popolare con cui è conosciuta la ginestra tipica dell’Etna (Genista aetnensis) è “Ginestra fimminina“. Questo fiore così delicato alla vista è riuscito a colonizzare le terre laviche sulle pendici del vulcano e anche ad altitudini che superano i 2000 metri sul livello del mare.
Bougainvillea, Agave e Zafferano
Con i suoi fiori di un bel colore vivace, la Bougainvillea cresce rigogliosa e decora muri di cinta e strade, con tinte affascinanti. In Sicilia ha trovato il suo habitat ideale, ma è originaria delle zone tropicali, in particolare di Trinidad e Tobago. L’Agave è una pianta affascinante, che porta con sé leggende e peculiarità. È originaria del Sud America ed era inizialmente diffusa nelle zone tropicali, ma è arrivata nell’area Mediterranea, adattandosi perfettamente. In Sicilia cresce rigogliosa. Quando fiorisce, si mostra in tutta la sua magnificenza, ma proprio la fioritura è legata a un evento molto triste. Fiorisce, infatti, una volta sola nella vita e la fioritura ne preannuncia la morte. I contadini siciliani dicono che l’agave si mantiene “schietta” (inteso come vergine) per molti anni e che, un anno dopo essere “maritata” muore. Per chiudere la rassegna dei fiori di Sicilia, parliamo del fiore dello zafferano. Lo zafferano è una preziosa pianta aromatica. Appartiene alla famiglia delle Iridaceae ed è originaria dei Paesi del Mediterraneo orientale. I fiori sono di colore violetto: hanno lo stilo fragile, molto lungo e di colore giallastro, che termina con uno stimma diviso in alto in tre parti, di colore arancione, dalle quali si ottiene la preziosa spezia.
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