I soldi europei alla mafia in Italia? Tutti contro Die Welt

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L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Per il quotidiano tedesco “Die Welt” in Italia la mafia non vede l’ora di mettere le mani sui soldi in arrivo dall’Unione europea per combattere il coronavirus e la crisi economica che seguirà. La presa di posizione ha suscitato dure reazioni nelle forze politiche italiane.

Per Matteo Salvini, leader della Lega, «sono dichiarazioni che fanno schifo. Ma noi stiamo aspettando l’ok di queste persone? È vero l’esatto contrario: se non diamo soldi alle persone, saranno mafia, camorra e ‘ndrangheta a prendere il posto dello Stato».

Urla anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Vergogna, vergogna, vergogna. Non ho altre parole per commentare l’ignobile articolo contro l’Italia. Mentre la nostra nazione è in ginocchio e piange i suoi morti, c’è chi in Europa si alza in cielo come farebbero gli avvoltoi per trovare i cadaveri di cui nutrirsi».

Anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è andato giù duro: «È un’affermazione vergognosa e inaccettabile» da cui «il governo tedesco deve prendere subito le distanze».

Ai ‘sovranisti’ italiani, però, ha replicato Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, ricordando a Salvini e Meloni che proprio loro fanno gruppo insieme e hanno invitato ai loro congressi e feste nazionali i leader che in Europa stanno facendo la guerra all’Italia. Per quanto riguarda il nostro Paese, oggi al Senato si è votata la fiducia chiesta dal Governo sul decreto ‘Cura Italia’.

Le opposizioni di centrodestra hanno attaccato la maggioranza di Governo perché giunti al momento del voto ancora non era pervenuto il testo ufficiale, vidimato dalla Ragioneria. Per Salvini il decreto è una presa in giro: «Tardano ad arrivare i soldi delle casse integrazioni e il governo rischia il tracollo a Bruxelles», mentre Forza Italia denuncia la mancanza di coraggio.

Per quanto riguarda invece sulla ripartenza, mentre gli scienziati invitano a fare attenzione e a non riaprire prima del tempo visto che si rischiano altri focolai, il mondo degli industriali sta premendo per far riaprire le fabbriche al più presto, subito dopo Pasqua. I sindacati sono sul piede di guerra, accusano gli imprenditori di pensare solo ai profitti e non alla sicurezza dei lavoratori. Il problema, vero, è che il Paese rischia di rimanere schiacciato dal crollo del nostro sistema economico. Per questo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha fatto sapere che a fine aprile qualche impresa essenziale ripartirà. Mentre tutti gli altri cittadini dovranno aspettare almeno fino al 4 maggio: solo allora, visti i dati, si deciderà che cosa e in che modo si potrà tornare nelle strade.

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