Il 25 aprile Monte Sole si adatta, niente raduno sul pratone: si studia evento social
- Mattia Cecchini
- 02/04/2020
- Bologna, Politica
- m.cecchini@agenziadire.com
Quello di Marzabotto, sull'Appennino bolognese, è l'appuntamento più importante dopo il corteo di Milano: il comitato organizzatore sta studiando un evento via social-tv Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print
BOLOGNA – E’ il secondo appuntamento per importanza, dopo il corteo di Milano, per il ricordo dell’anniversario della Liberazione: al 25 aprile a Monte Sole sull’Appennino bolognese, il luogo del più grande eccidio nazifascista, accorrono ogni anno centinaia di persone. Ma quest’anno, giocoforza, con le restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus, il maxi-raduno sul prato di Monte sole, che in tanti raggiungono direttamente a piedi sui sentieri del trekking, non si può fare.
Niente assembramenti, è la regola anti-contagio da covid e il comitato per le onoranze funebri dei caduti di Marzabotto è deciso a rispettare questa prescrizione. Per cui, la cerimonia del 25 aprile a Monte sole va adattata alle esigenze del momento, come spiega alla ‘Dire’ Valter Cardi, presidente del comitato: “La preoccupazione è tantissima” per la situazione imposta dal coronavirus, e quindi “stiamo lavorando in tutt’altra direzione” rispetto al format tradizionale dell’evento.
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“Con grande rammarico dico questo, perché è il 75esimo anniversario della Liberazione e perché l’appuntamento a Monte Sole in questa ricorrenza è di grande rilievo culturale per i giovani”, che sono tra i primi partecipanti. “Per la loro generazione è importante ricordare il grande sacrificio” per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, sottolinea Cardi. Ma appunto anche a loro è chiesto di ‘stare a casa’, per cui “stiamo pensando, stiamo facendo un grande lavoro” per trovare soluzioni alternative e ieri Cardi ha una riunione in videoconferenza “per progettare un 25 aprile a Monte sole all’insegna dei collegamenti sulle varie piattaforme social, in modo che questo segnale arrivi comunque nelle case. Stiamo pensando e cercando collaborazioni anche a un livello più tecnologico del nostro”, per arrivare il più lontano possibile.
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Dunque la cerimonia di Monte Sole “via social e tv” per il prossimo 25 aprile: Cardi pensa a realizzare dei “video di qualche minuto in cui si vedono le deposizioni di corone e fiori sui luoghi significativi” della memoria. “Penso a una cosa in rete con l’aiuto di tutti quelli che ci vorranno dare una mano per far in modo che il 25 aprile a Monte Sole sia comunque un evento importante”.
Ben venga dunque, ‘apre’ Cardi, anche la disponibilità di emittenti televisive a dare spazio sui loro canali a questo format del ricordo. Magari con dirette di “tre-quattro minuti” in vari punti. Insomma, l’ossatura del c’è. E non si vorrebbe mancasse l’intervento di un oratore imporante (l’anno scorso fu Massimo Cacciari; difatti Cardi ha già chiesto un contributo: “Abbiamo chiesto di avere un videomessaggio importante dal Governo. In ballo so che ci sono due nomi, ma non essendo certi preferisco non dirli”.
Quel che è certo per Cardi è che non si può mettere a rischio la salute radunando tante persone a Monte Sole. Magari per il 25 aprile alcune restrizioni saranno cadute, “e magari 10 o 20 persone saliranno a piedi”, ma gli organizzatori dell’evento non vogliono mettere in piedi qualcosa che attiri troppa gente.
“Siamo in una situazione delicatissima, abbiamo lottato perché la gente restasse a casa e io ora non capisco né condivido perchè si autorizzi una passeggiata di un’ora sotto casa per un bimbo. Mi sembra più dannoso che utile”, dice Cardi. “Noi saremo rispettosi delle direttive” per arginare i contagi da Covid, assicura: con l’evoluzione della malattia “siamo su un altopiano, non in fase discendente, eppure vedo entusiasmi irresponsabili rispetto a un pericolo gravissimo. Dobbiamo poter fare quello che possiamo fare da casa senza mettere a rischio la nostra salute e qurella degli altri”.
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