“Il cacciatore” torna su Rai2, il nemico ha il volto di Provenzano
ROMA (ITALPRESS) – Torna su Raidue (da mercoledì 20 ottobre, in prima serata, con anteprime dei due primi episodi già disponibili su RaiPlay) “Il cacciatore”, la serie liberamente tratta da libro “Cacciatore di mafiosi” di Alfonso Sabella. In questa terza stagione il procuratore antimafia Saverio Barone (Francesco Montanari) continua a combattere Cosa Nostra dopo l’arresto dei fratelli Giovanni ed Enzo Brusca, ma si trova davanti un nemico che, non solo non spara più, ma si è legata a doppio filo con la politica e con le istituzioni. È diventata la mafia dei colletti bianchi: «Barone vive una sensazione di profonda instabilità emotiva – anticipa Montanari – Si chiede contro chi stia combattendo e quante informazioni siano realmente accessibili a lui». Si parla insomma (anche) della Trattativa Stato-mafia: «È uno dei temi che tocchiamo. Non è esplicitata ma è uno dei motivi per cui Saverio Barone si mette in discussione».
Questa volta, dicevamo, Barone è nel mirino dell’ultimo dei Corleonesi, Vito Vitale, che ha giurato di ucciderlo mentre Pietro Aglieri e Bernardo Provenzano continuano i loro affari. La sua lotta ha compromesso anche gli affetti familiari: la moglie Giada si è trasferita in un’altra città con la figlia Carlotta. Per il procuratore antimafia non è facile decidere se continuare la sua battaglia contro una mafia che non conosce più… In questo percorso, che è anche umano oltre che professionale, Barone incontra Paola Romano (Linda Caridi), giovane magistrato per la quale, spiega Montanari, «lui dovrebbe diventare una sorta di mentore. Se non fosse che lui non conosce la diplomazia ed è a disagio con il femminile, non è maschilista ma è digiuno delle regole emotive nel rapporto uomo-donna. Per questo – prosegue l’attore – inizialmente la vede come un ostacolo finché non ne riconosce il valore e cerca di capire se può essere l’erede che continuerà la sua battaglia». Lei, peraltro, per motivi generazionali «capisce meglio di lui che i vecchi schemi non funzionano più. È questo comporta una grande frustrazione per Barone che non è più il primo della classe perché non ci sono più le stragi, non si spara più e lui non riconosce più le tracce che ha seguito finora».
Saverio Barone, com’è noto, è in realtà l’ex magistrato antimafia Alfonso Sabella. Tra lui e Montanari, racconta l’attore, è nata una bella amicizia: «Abbiamo legato molto. Durante le riprese della prima stagione de “Il cacciatore” ho voluto conoscerlo a set già avviato perché noi facciamo una serie non una docufiction, tant’è che io mi chiamo Barone e non Sabella. Lui è un uomo di grande spessore, molto colto, acuto. Un combattente ancora oggi che l’antimafia è un lontano ricordo. Parlarci è sempre molto costruttivo, anche perché queste cose io le faccio per finta ma lui le ha fatte davvero! Mercoledì sera, come da tradizione, organizzerà la visione dei primi due episodi a casa sua dove ci divertiremo e ci commuoveremo tutti insieme. Per lui rivedere sullo schermo quelle vicende deve essere abbastanza forte».
Francesco Montanari non nasconde la soddisfazione per il personaggio di Saverio Barone con cui, peraltro, ha vinto la Palma d’Oro al Canneseries 2018: «Mi ha dato tanto, non lo lascerei mai anche se, non so quando, dovrò farlo. Più sto dentro i suoi panni e più ci sto bene» dice, dichiarandosi disponibile se qualcuno volesse fare della storia di Saverio Barone un film. È contento anche perché, come spesso purtroppo accade ai personaggi negativi (e lui ne sa qualcosa, visto che è stato il Libanese di “Romanzo Criminale”), molti spettatori si identificano in Barone: «L’identificazione con i personaggi è necessaria, altrimenti uno cambia canale. Noi facciamo intrattenimento, non vogliamo insegnare niente a nessuno, a quello deve pensarci la società, indirizzando l’individuo verso principi collettivi di bene civile. Però vedo sui social che ci sono tanti ragazzi che apprezzano “Il cacciatore” e stanno aspettando la terza stagione».
“Il cacciatore” è una coproduzione Cross Productions, Beta e Rai Fiction, diretta da Davide Marengo e Fabio Paladini. Nel cast ci sono anche, tra gli altri, Roberto Citran, Francesca Inaudi, Marcello Mazzarella e Peppino Mazzotta.
(ITALPRESS).