Il castello delle fiabe esiste: ed è in Italia
A vederlo, sembra uscito da un libro di fiabe. Lo s’immagina con la principessa affacciata a una delle torri merlate in attesa del suo principe azzurro, che arriva in sella a un bianco destriero. Il castello di Aymavilles, in Valle d’Aosta, è uno dei più romantici che esistano in Italia. E, a distanza di vent’anni, sta per riaprire al pubblico.
Il castello di Aymavilles
Edificato sulla vetta di una collina, che guarda dall’alto un panorama magnifico fatto di vigneti e castelli, questo piccolo gioiello medievale, divenuto poi residenza di piacere e di delizie, spicca con le sue quattro torri cilindriche, tutte riccamente decorate con splendide merlature e beccatelli. Le torri furono aggiunte al corpo centrale del castello dal nobile valdostano Aimone di Challant, a metà del ‘300. Prima di allora, il suo aspetto era quello di un cubo, e aveva semplicemente uno scopo difensivo. Tanto da essere completamente circondato da due altissime mura di cinta accessibili tramite un ponte levatoio.
Né le mura né il ponte esistono più. Intorno al 1730, il barone Giuseppe Felice di Challant ricavò i loggiati tra le torri ed eliminò molti dei precedenti apparati difensivi, dando agli interni del castello un aspetto Barocco e Rococò. Aggiunse, però, l’imponente scalinata di accesso. Le quattro torri, fatte di tufo e travertino, sono collegate tra loro da un sistema di gallerie e di logge.
Dopo l’estinzione della famiglia Challant, il castello passò nelle mani di diversi proprietari finché, nel 1970, fu acquisito dalla Regione Valle d’Aosta. Sottoposto a un’importante opera di ristrutturazione durata vent’anni, intervallata da alcune eccezionali aperture in occasione delle giornate del FAI, ora sta per riaprire i propri cancelli.
Cosa vedere nel castello
Tra le stanze più particolari c’è quella di Madame Giovine, che era la badante della madre di Challant e che divenne poi sua moglie. Questa stanza, con un bellissimo letto a baldacchino, è stata completamente ricostruita come l’originale. Il salone ospiterà una collezione di opere d’arte in prestito dall’Académie Saint-Anselme, un’associazione culturale valdostana ispirata da Anselmo di Aosta.
Bellissimo all’interno, ma anche all’esterno. Il giardino che circonda il castello ha un bellissimo parco fatto di roseti e di altre piante rare. C’è anche una deliziosa serra dove verrà ricavato un piccolo shop. La visita del castello sarà in parte anche interattiva. Ci sarà un itinerario dedicato ai bambini con l’ausilio di audioguide e pannelli in Braille oltra all’accesso disabili.
Apertura straordinaria
Il castello aprirà temporaneamente il prossimo 22 dicembre e resterà aperto per tutte le festività natalizie fino al 9 gennaio 2022. Per l’occasione, l’allestimento a tema natalizio sarà pura magia. Sarà proprio come immergersi in un mondo fatato. A primavera, invece, il castello aprirà definitivamente e chiunque potrà visitarlo a partire dal mese di aprile. Si potranno visitare i quattro livelli oltre alle cucine sotterranee.
I castelli della Valle d’Aosta
Il castello di Aymavilles si trova in una zona ricca di castelli. Da qui, in epoca romana, passava la via delle Gallie, una strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Se ne contano all’incirca altri cento. Non lontano da qui, a Sarre, sulla strada che porta a Courmayeur, a circa 5 km da Aosta, si trova, per esempio, il Castello Reale di Sarre, che domina la piana aostana sopra la strada statale per il Monte Bianco, acquistato nel 1869 da re Vittorio Emanuele II, che lo ristrutturò e lo utilizzò come residenza durante le sue battute di caccia in Valle d’Aosta.
Tra i più famosi è il Castello di Fénis. Unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, questo castello fu la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant, che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche, simboli di potenza e di prestigio.
Il castello di Aymavilles, oggi, può essere ammirato in tutta la sua maestosità e bellezza solo dall’esterno, ma a breve lo si potrà ammirare anche dentro.