Il centro per uomini maltrattanti? A Bologna c’è la fila per accedere
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Sara Forni
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24/09/2020
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s.forni@agenziadire.com
Nel 2020 i numeri sono raddoppiati rispetto al 200. E l'età degli uomini che fanno richiesta si è abbassata di due anni
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BOLOGNA – A Bologna ci sono almeno 15 uomini che stanno aspettando il proprio turno per poter entrare nel centro privato per uomini maltrattanti (Cam) ‘Senza violenza’ e iniziare così un percorso di recupero psicologico. “Oggi a Senza violenza abbiamo 24 uomini in percorso e una lista d’attesa di 15, a partire dall’inizio dell’anno”, dice Giuditta Creazzo, presidente del centro in via De Buttieri, intervenuta ieri nella commissione Parità del Comune di Bologna per fare il punto sulle attività del centro che guida.
Nel 2019 si sono rivolti al centro 45 uomini in totale, mentre nel 2020 (dati aggiornati a luglio, ndr) sono già 38. Quest’anno dunque (esclusi i mesi del lockdown che hanno rallentato il processo) sono raddoppiate le richieste al centro che, oggi, conta complessivamente una cinquantina di assistiti, compresi appunto quelli in lista d’attesa che “stiamo cercando di tenere allertati, anche introducendo una modalità di lavoro pensata ad hoc- spiega Creazzo- cioè la possibilità di fare dei colloqui iniziali di approfondimento invece che limitarci soltanto al contatto telefonico per poi decidere, in futuro, il primo appuntamento”.
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Sono stata “molto molto contenta quando Creazzo mi ha detto per la prima volta che si è formata la lista d’attesa“, commenta l’assessora alle Pari opportunità, Susanna Zaccaria, intervenuta in commissione. Zaccaria è contenta perchè “finchè i centri antiviolenza parlano di centinaia e centinaia di donne (che fanno richiesta, ndr), noi non possiamo far finta di non saperlo e quindi è evidente che sappiamo quanti sono i maltrattanti. Quindi, che questi dati aumentino è sicuramente una buona notizia“, spiega l’assessora. E lo è anche il fatto “che ci siano uomini anche disposti ad aspettare per provare a fare un percorso di recupero”. Questo “denota l’importanza di questo percorso” e quanto “stia crescendo anche nella nostra città”.
Tra gli altri aspetti positivi messi in luce da Creazzo c’è anche quello che l’età media degli uomini che fanno accesso al centro (34 anni) si è abbassata di almeno due anni. Nel 2020 la percentuale di uomini tra i 18 e i 29 anni che accedono al Cam è del 40%. “E’ un dato interessante- spiega Creazzo- prima di tutto perchè racconta di una sensibilità, tanto dei giovani uomini, tanto delle giovani donne; e poi, denota l’importanza di lavorare bene con questi uomini più giovani perchè hanno una vita davanti e forse anche più possibilità di cambiamento”.
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