Il governo pensa ad aprire asili e nidi. L’esperto avverte: “Riaprire le scuole aumenterebbe il tasso di contagio”

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Allo studio anche la possibilità "di estendere i congedi parentali e a renderli piu' flessibili, e al voucher baby sitting usato non solo per la baby-sitter" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato riferendo in aula alla Camera che “occorrera’ valutare la possibile riapertura, in modalita’ sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attivita’ ludiche ed educative destinate a nostri bambini”. Per il premier e’ condivisibile “l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata, anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e l’utilizzo, laddove possibile, degli spazi di prossimita’”.

Ma gli esperti avvertono: “Riaprire le scuole di ogni ordine e grado porterebbe subito il tasso di contagio R0 a 1,3“. Lo ha detto Stefano Merler dell’Istituto ‘Kessler’ durante la conferenza stampa odierna all’Istituto superiore di Sanita’ sull’andamento epidemiologico del Covid-19. “Una situazione assolutamente preoccupante- ha aggiunto- che porterebbe a problemi serissimi in pochissimo tempo“.

ASCANI: SÌ A BIMBI NEI PARCHI E DA GIUGNO ATTIVITÀ A GRUPPI

“Comprendo le preoccupazioni del comitato tecnico scientifico e nessuno di noi vuole mettere a rischio la salute dei bambini o del personale scolastico. Tuttavia credo che della fascia 0-6 anni e della socialita’ dei bambini ci siamo occupati davvero troppo poco. Da piu’ di un mese sono chiusi in casa impossibilitati ad avere relazioni con i loro coetanei: questo e’ un danno psicologico che rischia di perdurare nel tempo”. Lo ha detto la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani, durante una videointervista con l’agenzia Dire.

Per questo, “insieme al ministero della Famiglia ci stiamo organizzando per far si’ che nei luoghi pubblici come i parchi, si possa consentire a piccoli gruppi di bambini di giocare insieme, magari sotto la supervisione di professionalita’ messe a disposizione dei comuni, come gli educatori. Ovviamente si tratta di gruppi piccoli con sempre gli stessi bambini in modo da garantire la loro sicurezza. Questa e’ una proposta che sottoporremo al comitato tecnico scientifico per capirne la fattibilita’”. “In una seconda fase, a partire da giugno- ha spiegato ancora Ascani- l’idea e’ partire da servizi piu’ strutturati. Quindi luoghi in cui, sempre con gruppi piccolissimi e sempre con gli stessi bambini, si possano avviare attivita’ che da una parte vadano incontro ai genitori che pian piano stanno tornando a lavorare, dall’altra evitino il ricorso all’aiuto dei nonni, di fatto la categoria piu’ a rischio. Pur non dimenticando l’epidemia, dobbiamo avere rispetto per questa fascia di eta’ che e’ tra le piu’ fragili a cui di fatto anche la didattica a distanza e’ arrivata poco o per nulla”.

“Con gli enti locali- ha concluso la viceministra- stiamo discutendo su quali professionalita’ potrebbero essere coinvolte in questo progetto. I comuni hanno delle graduatorie in cui sono inserite professionalita’ di questo tipo e questo ci consentirebbe di avere a disposizione persone assolutamente competenti. Ne stiamo discutendo perche’ il personale della scuola e’ impegnato in questo periodo anche con la didattica a distanza, per quella fascia, davvero difficile da applicare”.

BONETTI: AL LAVORO PER ATTIVITÀ BIMBI ALL’APERTO DA GIUGNO

“Su maggio siamo in una situazione di pandemia ancora alta quindi non c’e’ margine di circolazione piu’ alta di persone, con i sindaci stiamo studiando di usare gli spazi aperti per organizzare da giugno programmazione di attivita’ estive“. Lo conferma la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, a Radio Popolare, osservando che “la scuola non e’ un parcheggio di babysitting, la scuola e’ una comunita’ educante all’interno della quale c’e’ la possibilita’ per i bambini e per i giovani di vivere esperienze di relazione e momenti di formazione della loro cittadinanza”. Quindi, continua, “il fatto che siano chiuse priva i bambini di un pezzo del loro percorso educativo, di fare movimento e di avere relazioni con i loro bambini, quindi certo c’e’ un problema di custodia ma c’e’ un tema educativo, c’e’ il tema del diritto all’educazione dei bambini”.

Il governo pensa quindi “di estendere i congedi parentali e a renderli piu’ flessibili, e al voucher baby sitting usato non solo per la baby-sitter ma anche per eventuali altri servizi. Insomma, c’e’ la necessita’- conclude- di costruire occasioni formative del tutto riorganizzate, che non riproducono il modello della scuola e con misure di sicurezza”.

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