Il lago italiano “invaso” da fate, gnomi e nanetti
Ai piedi del maestoso Monte Rosa si fa spazio un borgo tutto da scoprire e dove legno e pietra si fondono in un ambiente unico al mondo: Macugnaga. Una vera e propria meraviglia della provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte e che nasconde un lago a dir poco eccezionale, poiché “invaso” da fate, gnomi e nanetti.
Il suo nome è Lago delle Fate di Macugnaga ed è un piccolo specchio d’acqua dal pittoresco color verde smeraldo, incastonato tra le imponenti vette alpine. Una meraviglia che si sviluppa in uno scenario di rara bellezza e che diventa ancor più suggestivo per la presenza di alcune sculture di legno raffiguranti dei nani.
Si narra, infatti, che quei piccoli gnomi di legno, i Gut Viarghini, raccolgano delle pietre direttamente dalle viscere della Terra. Sulla superficie dell’acqua di notte e al chiaro di luna, invece, sembra che si possano ammirare delle fate che camminano leggiadre.
Creature magiche che quando sentono arrivare delle persone si immobilizzano restando letteralmente pietrificate. E diventando, perciò, delle vere e proprie statue.
Il motivo per cui gnomi e fatine si trovano in questo posto da sogno risiede nelle antiche miniere d’oro di Macugnaga, ossia la vicina Miniera della Guia, l’unico giacimento aurifero aperto al pubblico in Italia e anche tappa d’obbligo per le escursioni.
Gli abitanti della zona sono pronti a giurare che quando arriva il buio gli gnomi iniziano a estrarre oro e pietre preziose dalla cava ormai abbandonata. Ricchezze da consegnare alle fate in cambio di dolciumi, frutta e leccornie (in particolare la marmellata di mirtilli di cui sono ghiotte). Grazie all’oro degli gnomi le fate creano la polvere magica in grado di farle volare.
Una leggenda affascinante e che, in realtà, non deve essere poi troppo antica visto che il lago è un bacino artificiale nato nei primi anni 50, grazie allo sbarramento del torrente Quarazza.
Insomma, questo posto italiano è un luogo incantato, di una bellezza senza pari e che, nonostante nei mesi estivi sia affollato quasi quanto una spiaggia del nostro Paese, non è balneabile. Ma nei fatti poco importa, il fascino e la magia di questa zona restano intatti, anche senza tuffi o immersioni.
Non resta che organizzare un viaggio nel borgo di Macugnaga per scoprire l’omonimo laghetto “invaso” da fate, gnomi e nanetti.