Il pellegrinaggio mistico e suggestivo più a Nord del mondo

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Esistono luoghi al mondo che sono semplicemente magici: colori, luci e profumi li caratterizzano e sembrano quasi porli fuori dal tempo e dallo spazio. Ciò dipinge perfettamente le Vie di Sant’Olav in Norvegia. Percorsi mistici, incantevoli, che avvolgono chi li percorre e toccano l’anima.

Questi cammini sono i più a Nord del mondo. I pellegrini che li percorrono si spingono lontano, fino a catturare con gli occhi i confini del pianeta. E non solo: se ciò non bastasse, ognuno di questi cammini ha un significato più ampio, un senso denso dovuto anche alla storia che li caratterizza.

Una grotta di ghiaccio nella valle Gudbrandsdalen

Le Vie di Sant’Olav prendono, infatti, il nome da un Re norvegese, Olav il Santo. Nel 1030 d.C, il sovrano accompagnò in battaglia i suoi uomini, ma cadde e fu sepolto nella Cattedrale di Nidaros. La sua bontà lo rese un martire e spinse moltissime persone da ogni parte della Norvegia a camminare fino alla Cattedrale, in quel di Trondheim.

Il punto di partenza, dunque, è qualsiasi parte della Norvegia, mentre il punto d’arrivo resta sempre Trondheim. Con il passare degli anni, questi pellegrinaggi divennero una consuetudine e da omaggi al sovrano e martire si trasformarono in momenti di profonda riflessione e di riappropriazione di sé, dando vita al concetto di friluftsliv, ovvero di vita all’aria aperta per riposare l’anima e placare i tormenti del cuore.

Ma quali sono le passeggiate più belle? La prima è senz’altro la Gudbrandsdalsleden. Lunga ben 643 kilometri, questa passeggiata si snoda tra sentieri e paesaggi incantevoli, affacciandosi sul Mjøsa, il lago più grande della Norvegia e passando per il Parco Nazionale di Dovrefjell.

Lago Mjosa

Altrettanto bella è Kystpilegrimsleia, passeggiata costiera che si muove da Egersund e attraversa isole e fiordi. Questo cammino prevede anche l’uso di barche ed era il percorso di pellegrinaggio più famoso del Nord Europa fino alla Riforma nel 1537.

Non è neanche da sottovalutare Østerdalsleden, il più selvaggio tra tutti i cammini. Questo percorso era già molto trafficato nel tardo Medioevo e si snoda a sua volta in due itinerari: quello che devia verso Vastdena, dimora di Santa Brigitta, e quello che dal confine norvegese si muove lungo il lago Selbu, attraverso le foreste di Malvik.

Tutte le Vie di Sant’Olav sono raccolte sul sito web Pilegrimsledem. Hanno lunghezze e difficoltà variabili, che si adattano a ogni tipologia di escursionista. È importante, però, assicurarsi di percorrere quelle ufficiali, che sono ben segnalate e che presentano sempre dei punti di appoggio, dove è possibile fermarsi in caso di difficoltà.

Synnfjell, Norvegia

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