Il sindaco De Luca risponde alle accuse: “Nessun corteo funebre a Messina”

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"Non è stato altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto", afferma De Luca Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

PALERMO – “Non si perde occasione per denigrare Messina e i messinesi. Ho appreso che l’onorevole Giulia Grillo, appartenente al M5s e cittadina messinese, ha pubblicato un post nel quale afferma che a Messina ‘la criminalita’ organizzata e’ privilegiata anche in periodo di lockdown’ riferendosi al presunto corteo funebre che sabato scorso, con un centinaio di persone a bordo di moto, accompagnava il feretro del fratello dell’ex boss Luigi Sparacio. La deputata si chiede anche cosa faccia il sindaco De Luca nel frattempo. Preciso che la notizia e’ stata immediatamente ripresa da altri deputati regionali e nazionali pentastellati e dall’onorevole Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia all’Ars. I medesimi, piuttosto che attivarsi personalmente per accertare la verita’ dei fatti, hanno preferito alimentare delle bieche speculazioni politiche che sono state immediatamente riprese dalla stampa, lasciando intendere che si sia svolto un rito mafioso. Non accetto insinuazioni o accostamenti della mia persona alla mafia o alla criminalita’ in genere, per cui ho gia’ dato mandato alla pg di identificare gli autori dei commenti su Facebook al post della Grillo, con i quali si esprimono dichiarazioni gravemente offensive nei miei confronti”. Cosi’ in una nota il sindaco di Messina, Cateno De Luca.

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“Se invece di strumentalizzare i fatti per attaccarmi – continua – si fossero accertati dei medesimi, avrebbero scoperto che venerdi’ scorso, nel primo pomeriggio, il signor Sparacio Rosario, gia’ gravemente malato, e’ deceduto all’interno della propria abitazione. Constatato il decesso, trascorse le canoniche 24 ore di osservazione, nel pomeriggio di sabato 11 aprile il feretro e’ stato trasportato dall’abitazione sita in via del Santo fino al Camposanto in via Catania, dove e’ stato deposto in attesa della tumulazione. Non si e’ trattato ne’ di un corteo funebre ne’ di una celebrazione religiosa, che sono peraltro vietati dalle disposizioni del Dpcm come ribadite dallo stesso arcivescovo di Messina che, da oltre un mese, ha vietato la celebrazione dei funerali – ancora De Luca -. Dunque, quanto in modo becero e’ definito ‘corteo funebre con oltre cento persone’ non e’ altro che un mero trasporto della salma per poche centinaia di metri, al quale si sono uniti, in modo estemporaneo, alcuni familiari del defunto, in numero non superiore alla trentina. Sulla partecipazione al trasporto del feretro da parte dei parenti e dei soggetti che sono ripresi nelle fotografie diffuse dalla stampa, sta gia’ indagando la questura, alla quale competono in via esclusiva questo genere di attivita’ e sulle quali mi corre l’obbligo di osservare il massimo riserbo, ragione per la quale fino ad ora non ero entrato nel merito della questione. Non consento a nessuno – conclude il sindaco di Messina – di confondere il mio doveroso riserbo istituzionale con una forma di silenziosa complicita’ sui fatti. Stiamo assistendo ad un carosello di illazioni che non fanno onore ai deputati regionali e nazionali che le hanno diffuse e alimentate. Non intendo assecondare le strumentalizzazioni di certi politici, che colgono ogni occasione per ricavare un po’ di notorieta’ e gettare discredito sulla comunita’ messinese”.

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