Il sughero è sostenibile? Viaggio nel cuore della Sardegna, dentro la prima sughereta al mondo certificata
Nel cuore della Sardegna, immersa tra le montagne della Gallura, si estende la Sughereta Sperimentale di “Cuseddu-Miali-Parapinta”, la prima al mondo a produrre il sughero in maniera 100% sostenibile secondo metodi certificati a livello internazionale da FSC (Forest Stewardship Council).
La foresta, gestita da Agris Sardegna, è un vero e proprio gioiello di biodiversità e fornisce diversi servizi ecosistemici.
‘I suoi 67 ettari infatti ospitano 400 specie di piante, 218 varietà di funghi e 42 specie di uccelli, ma anche cinghiali, ricci, donnole, lepri e martore. Non solo, questo bosco è uno strumento prezioso per lo stoccaggio del carbonio, tanto che è in grado di assorbire 8.881,78 tonnellate di CO2.
L’area, nei pressi di Tempio Pausania, contribuisce alla protezione delle risorse idriche e le fonti di inquinamento sono limitate il più possibile, tanto che qui non viene utilizzato alcun tipo di prodotto chimico.
Questi sono solo alcuni dei benefici valutati da FSC per il rilascio dell’attestato, che certifica gli impatti positivi della gestione forestale rispetto a fattori ambientali (come la conservazione della biodiversità, del suolo dell’acqua e lo stoccaggio del carbonio), ma anche sociali (servizi turistico-ricreativi).
La sughereta non è solo sughero. Abbiamo sempre portato avanti il discorso della doppia valenza delle sugherete. Le sugherete hanno sì un valore economico, ma hanno anche un altissimo valore ambientale.
ha commentato il Dott. Pino Angelo Ruiu, Responsabile della Sughereta “Cusseddu Miali Parapinta”.
Il marchio FSC, se apposto sui prodotti forestali in legno, cellulosa o, come in questo caso, sughero, rende riconoscibile a livello internazionale la provenienza della materia prima, informando il consumatore sia che la foresta viene gestita in maniera sostenibile sia che il bene è stato prodotto rispettando il benessere della natura e dei lavoratori.
Una certificazione importante, specialmente per un tesoro così pregiato come le sugherete sarde. Il sughero infatti è sin dall’antichità una risorsa preziosa della Sardegna e la decortica in questa terra può essere considerata una vera e propria “arte”, finalizzata a non danneggiare la “mammina”, ossia la parte interna della pianta.
In Sardegna la normativa sulla decortica è piuttosto stringente, tanto l’ estrazione del sughero è consentita per turni non inferiori ai 10 anni. In più, per non stressare la pianta non si arriva mai a tagliare il tronco fino ai rami, ma è consentito un taglio che prende in considerazione la misura equivalente al doppio della circonferenza de tronco. L’etica dietro a questa normativa è quella di non sfruttare la pianta, ma di utilizzarla e rispettarla.
Inoltre il sovra-sfruttamento di questi alberi potrebbe essere devastante da un punto di vista ambientale, portando persino alla loro estinzione o quantomeno a squilibri dell’ecosistema.
La Sughereta “Cuseddu-Miali-Parapinta” può essere così considerata un’apripista sul tema della certificazione FSC delle sugherete, tanto che il Gruppo Molinas, storica azienda sarda che dal 1920 si occupa di lavorazione del sughero, ha deciso di avviare il processo di certificazione sia per il proprio bosco che per la filiera di lavorazione.
Passi importanti non solo nell’ambito della produzione del sughero, ma anche per la diffusione dei principi della tutela ambientale, fondamentali per il rispetto della natura, sostenibili sotto un profilo economico e utili da un punto di vista sociale.
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