In Campania quasi 4mila imprese turistiche rischiano il default
- Nadia Cozzolino
- 06/05/2020
- Campania, Lavoro
- n.cozzolino@agenziadire.com
È lo scenario prospettato da Demoskopika per l'anno in corso, nell'ipotesi di una graduale cessazione degli effetti della crisi sanitaria Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
NAPOLI – In Italia oltre 40mila imprese turistiche rischiano il default per l’emergenza sanitaria del Covid-19, 3896 solo in Campania. È lo scenario prospettato da Demoskopika per l’anno in corso, nell’ipotesi di una graduale cessazione degli effetti della crisi sanitaria e, denuncia l’istituto di ricerca, nella “quasi totale assenza di provvedimenti mirati per la ripresa del sistema turistico da parte delle istituzioni ai vari livelli”.
La mortalità imprenditoriale si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato del lavoro. Sarebbero poco più di 184mila, infatti, i posti che andrebbero in fumo come diretta conseguenza dell’uscita definitiva dal mercato di migliaia di imprese nel settore turistico del Belpaese. In Campania si stima una perdita di 12643 addetti.
“Migliaia di posti di lavoro nel comparto turistico – commenta il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – sono appesi al filo di un integrato piano di provvedimenti che deve sostenere il sistema a superare la crisi in tempi rapidi. Un organico pacchetto di misure che, almeno ad oggi, stenta a vedere la luce e senza il quale sarà difficile coprire le insolvenze e scongiurare i fallimenti degli operatori della filiera. È necessario – precisa – mettere in campo un piano integrato suddiviso in alcune sezioni attuative”.
L’istituto chiede misure di sostegno economico per gli adeguamenti sanitari necessari alla ripartenza in sicurezza, provvedimenti mirati a sostenere la liquidità delle imprese del comparto anche mediante finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto, buoni vacanza per le famiglie o detrazione della spesa dei soggiorni, smobilizzo immediato dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione oltre a modalità di sgravio fiscale e contributivo. Infine, occorre puntare a valorizzare i sistemi turistici regionali tempificando le azioni di promozione in relazione ai differenti gruppi di turisti. Già nei primi tre mesi del 2020 il tasso di crescita delle imprese ha registrato il valore negativo più alto dal 1996 ad oggi con 7mila imprese in meno. In questo caso, però, la Campania fa registrare un decremento tra i più bassi d’Italia (-1,14%) pari a circa 500 imprese del turismo.
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