In Germania Covid sotto controllo: riaprono i negozi

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Restano il divieto di assembramento e il distanziamento sociale. La situazione, come ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa, è ancora "fragile" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – In Germania l’epidemia di Covid-19 è “sotto controllo” e così hanno cominciato a rialzare le saracinesche alcuni negozi, nell’ambito della prima fase del processo di sospensione delle misure di distanziamento sociale.

A riaprire sono in particolare le attività commerciali grandi non oltre gli 800 metri quadri, sebbene ogni Land potrà decidere come applicare le disposizioni previste in questa prima fase. Restano tuttavia in vigore alcune restrizioni, tra cui il divieto di assembramenti pubblici e l’obbligo di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone. La situazione, come ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel in conferenza stampa, resta infatti “fragile”.

La Germania, con 140.000 contagi confermati e oltre 4.200 decessi, è tra i Paesi europei più colpiti dall’epidemia di coronavirus. Venerdì scorso gli scienziati hanno confermato che il tasso di trasmissione del virus è sceso per la prima volta e questo ha spinto il ministro della Sanità Jens Spahn ha dichiarare l’epidemia sotto controllo.

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Pochi giorni prima, gli esperti avevano constatato che l’economia tedesca è in recessione e questo a causa del blocco alle attività produttive.

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Una mascherina di protezione, anche con visiera, che si compra una volta sola e non si getta perche' e' riutilizzabile all'infinito. 'Drop', questo il suo nome, ideata a Ragusa e pronta per la produzione dalla fine del prossimo mese di maggio, e' frutto del Centro di ricerca e sviluppo della Cappello Group, azienda che ha creato innovazioni applicate alle energie alternative e al trattamento delle superfici dei metalli. "Il progetto - spiega una nota - risolve due problemi dell'emergenza Covid-19: supera, con un unico acquisto, la difficolta' di reperire grandi quantita' di mascherine monouso e riduce l'impatto sull'ambiente non dovendo smaltirle subito dopo l'utilizzo". Secondo l'azienda "lo spirito dell'iniziativa e' anche quello di esorcizzare la paura del contagio trasmesso dalle 'gocce' di chi e' positivo al coronavirus". Da qui il nome 'Drop' ('goccia', in inglese) e il design del frontale a forma di goccia. Il Centro di ricerca e sviluppo della Cappello Group ha creato una mascherina riutilizzabile. Depositato il brevetto europeo, la Cappello Group sta organizzando l'ampliamento dell'attivita' con la realizzazione della linea di produzione, che avviera' a fine maggio "in piena sicurezza con 30 unita' lavorative dirette e dell'indotto e con una capacita' di fornire al mercato alcune migliaia di pezzi al giorno. I primi esemplari di 'Drop', per un valore commerciale pari a 100mila euro, saranno donati dall'azienda alla Protezione civile regionale della Sicilia, agli ospedali di Ragusa, Vittoria e Modica e al Comando dei vigili del fuoco della provincia di Ragusa. "Quella che stiamo vivendo e' una vera tragedia e non potevamo stare a guardare - dice Giorgio Cappello, Ceo della Cappello Group - ma non volevamo nemmeno agire d'impulso, rischiando di vanificare il nostro apporto con una maschera non regolamentata e soprattutto poco sicura. Abbiamo, quindi, individuato le caratteristiche di un prodotto realmente efficace, riutilizzabile, economicamente vantaggioso e a basso impatto sull'ambiente. Abbiamo fatto innovazione utilizzando risorse umane, tecnologie e materie prime disponibili sul territorio nazionale senza dipendere da altre filiere industriali al di fuori dei confini italiani. In sintesi, abbiamo creato un prodotto 'autoctono' come forma di espressione imprenditoriale finalizzata alla salvaguardia della salute pubblica. Questa e' la storia di 'Drop': 100% made in Italy".

Coronavirus, nasce a Ragusa la mascherina riutilizzabile ‘Drop’

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