In Guinea sparano contro chi non ha da mangiare
- Alessandra Fabbretti
- 14/05/2020
- Mondo
- a.fabbretti@agenziadire.com
Cosi' denuncia all'agenzia Dire Boubacar Diallo, vice-coordinatore in Italia del Front national pour la defense de la Constitution (Fndc) Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “In Guinea il governo ha imposto ai cittadini di restare in casa per contrastare l’epidemia di coronavirus. Se escono, l’esercito spara: a inizio settimana sono morte sette persone. La gente poi non ha corrente elettrica e acqua potabile, non puo’ lavorare e non riceve sussidi mentre le mascherine non si trovano e gli ospedali si rifiutano di accogliere potenziali malati di Covid-19. E’ un disastro”. Cosi’ denuncia all’agenzia Dire Boubacar Diallo, vice-coordinatore in Italia del Front national pour la defense de la Constitution (Fndc).
Il movimento politico e’ stato fondato da Diallo e altri nel 2018 per opporsi al tentativo di modifica della Costituzione da parte del presidente Alpha Conde’, intenzionato a prolungare in modo indefinito la propria permanenza al potere. Al referendum del 22 marzo la modifica costituzionale ha ottenuto il 98 per cento dei consensi ma, secondo Diallo, e’ stata una farsa: “Meno del 20 per cento della popolazione e’ andata a votare, mentre in tante localita’ gli oppositori hanno distrutto i seggi proprio per impedire il voto. Per il governo, invece, tutto si sarebbe svolto in modo regolare”.
Conde’ e il suo esecutivo sono accusati di depredare i proventi derivanti dalle risorse minerarie del Paese senza garantirne alcuna ridistribuzione. “La gente e’ sempre piu’ povera” dice l’esponente dell’Fndc: “Dalle citta’ ai villaggi manca tutto; i giovani vanno via, restano solo anziani e bambini”.
Secondo il World Food Programme, quasi il 22 per cento della popolazione non ha accesso al cibo in modo regolare e il 12 per cento dei bambini sotto i cinque anni e’ sottopeso. Oltre il 70 per cento degli abitanti delle zone rurali praticherebbe un’agricoltura di sussistenza. A questo si e’ aggiunta l’epidemia di Covid-19.
Diallo prosegue: “Il lockdown imposto dalle autorita’ ha originato cortei di protesta lunedi’ e martedi’ in alcune localita’ poco fuori Conakry. Le forze di sicurezza sono intervenute aprendo il fuoco contro i civili: sette persone sono morte e tra loro una donna incinta”. Secondo Diallo, pero’, la gente “deve uscire per poter mangiare”.
Negli ospedali poi, sono stati visti medici mandare via i pazienti che temevano di avere il coronavirus. “Molti stanno male e nessuno li cura” denuncia l’attivista: “I medici lamentano i reparti pieni e la mancanza di farmaci“. Il governo conferma che i contagi sono un migliaio, ma il timore e’ che siano molti di piu’. “Disinfettanti per mani e mascherine – dice Diallo – sono introvabili“.
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