In Kosovo i soldati della KFOR in addestramento per controllo folla e antisommossa

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Ventisette nazioni (20 alleati e 7 partner) stanno attualmente contribuendo all'operazione NATO in Kosovo con 3.400 soldati Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

20200720 KTRBN Training Firephobia with RCW-293

20200720 KTRBN Training Firephobia with RCW-405

20200720 KTRBN Training Firephobia with RCW-201

20200720 KTRBN Training Firephobia with RCW-077

20200720 KTRBN Training Firephobia with RCW-066

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ROMA – Addestramento di ‘firephobia‘, l’utilizzo del rompighiaccio per le unita’ di fanteria, pratiche per consentire ai soldati di familiarizzare con le tecniche di controllo della folla e antisommossa. Presenta queste attivita’ il comunicato stampa della missione KFOR NATO in Kosovo. “Gli addestratori ungheresi del battaglione della riserva tattica KFOR eseguono frequenti esercitazioni con vere fiamme per addestrare i loro compagni appartenenti ai comandi regionali est e ovest. I cocktail molotov vengono lanciati su plotoni che indossano ingranaggi protettivi completi al fine di simulare le circostanze piu’ impegnative che possono verificarsi in una manifestazione violenta.

I soldati imparano come gestire lo stress causato dal fuoco e come attraversare vere fiamme, sotto gli occhi vigili dei loro addestratori, che portano estintori e sono pronti ad intervenire. Gli artiglieri italiani- presenta ancora la nota- del 5° reggimento, insieme ai compagni soldati moldavi, che si erano appena schierati nel Kosovo occidentale, sono stati sottoposti all’ultima sessione di firephobia a Camp Novo Selo, sede del battaglione di riserva a guida ungherese e hub per esercizi KFOR incentrati sulla liberta’ di movimento, controllo della folla e controllo antisommossa”.

Continua KFOR: “Simulazioni cosi’ complesse e molto realistiche coinvolgono anche squadre di smaltimento di dispositivi esplosivi improvvisati, cani da lavoro militari e carri armati pesanti per eliminare gli ostacoli al passaggio delle truppe. La libera circolazione e’ in realta’ uno dei compiti chiave della KFOR, insieme al contributo alla sicurezza e alla protezione di tutte le comunita’ del Kosovo, che e’ la condizione preliminare necessaria per il dialogo tra Belgrado e Pristina, promosso dall’Unione Europea e sostenuto da NATO. Tutte le unita’ di manovra della KFOR si stanno formando continuamente per mantenere un alto grado di prontezza e reattivita’ in qualita’ di soccorritori della terza sicurezza in caso di necessita’, dopo la polizia del Kosovo e la missione dell’Unione europea EULEX. Ventisette nazioni (20 alleati e 7 partner)- ricorda in conclusione il comunicato- stanno attualmente contribuendo all’operazione NATO in Kosovo con 3.400 soldati, comandati dal maggiore generale Michele Risi dell’esercito italiano”.

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