In Nuova Zelanda c’è un fiume che ha gli stessi diritti di una persona fisica

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Sono passati 140 anni da quando i Maori hanno iniziato la loro battaglia per riappropriarsi del fiume Whanganui e finalmente lo stato della Nuova Zelanda lo ha riconosciuto, come essere umano.

La sacralità di questo fiume è stata riconosciuta nel Paese del nord Europa destando molto stupore e felicità nel caso della comunità Maori. Del resto, l’importanza dei corsi d’acqua è molto radicata nell’antichità, basta infatti fare un salto in India sul Gange per conoscere la realtà del fiume sacro per gli Indù.

E ora anche la Nuova Zelanda ha il suo fiume sacro: un corso d’acqua che si estende per oltre 200 km nella parte settentrionale del Paese. La tribù Maiori della zona lo considera un antenato e dopo oltre un secolo questa attribuzione è stata riconosciuta ma non è tutto.

Il fiume Whanganui oltre ad essere stato proclamato sacro e tutelato è anche il primo al mondo a godere delle stesse leggi di un essere vivente. Il governo infatti ha concesso a questo corso d’acqua gli stessi diritti, responsabilità civili e privilegi di una persona fisica.

Non si tratta quindi soltanto di regole che tutelano questo elemento naturale in quanto tale per contrastare l’inquinamento o la deturpazione del paesaggio, questo fiume ha gli stessi diritti di una persona quindi se si commette un atto vandalico si viene puniti alla stregua di un’offesa fisica o morale ai danni di un essere vivente.

Per Whanganui sono state scelte due persone alle quali è stato affidato il ruolo di portavoce del fiume: cureranno il suo stato legale, si esponevano per conto suo occupandosi del benessere e della sua salute.

L’esempio neozelandese è stato seguito subito in India dove la popolazione ha richiesto il riconoscimento del Gange e del suo affluente Yamuna lo status di persona legale. Nonostante infatti la sacralità proclamata del corso d’acqua l’inquinamento pesante è un problema a cui deve far fronte il governo indiano. Chi danneggia il fiume da oggi in poi sarà perseguito dalla legge come se avesse ferito un essere umano.

E così accadrà in Nuova Zelanda. Il Whanganui è uno dei corsi d’acqua più importanti del paese, il terzo più lungo. È considerato sacro dalle tribù indigene locali, un antico detto Maori recita “Io sono il fiume, e il fiume in me”, a conferma del fatto che questo elemento naturale sia considerato da loro molto importante, un antenato da cui discendono.

Non stupisce quindi la gioia della tribù Maori nell’aver appreso che non solo il fiume Whanganui è stato proclamato sacro dalla legge, ma è considerato a tutti gli effetti una persona.

Fiume Whanganui – Fonte iStock

da Si Viaggia

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