Indagine della Camera di commercio di Roma: “Pessimismo per il futuro”
- Ugo Cataluddi
- 05/06/2020
- Lazio
- u.cataluddi@agenziadire.com
Il presidente Tagliavanti: "Allo studio uno shopping day per la ripresa" Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “Durante il lockdown come Camera di Commercio abbiamo fatto varie indagini per capire lo stato d’animo degli imprenditori. Ora ne abbiamo realizzata un’altra per chiedere a questi ultimi che Paese hanno trovato una volta rientrata l’emergenza”. Così all’agenzia Dire il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, commentando la nuova indagine dell’Osservatorio permanente dell’Istituzione camerale, incentrata su tre fattori: il Paese, la città di Roma e le singole aziende.
Per quel che riguarda il primo punto, l’elemento di originalità, secondo Tagliavanti, “riguarda il fatto che per il 60% gli imprenditori sono preoccupati non tanto da un eventuale debito che può riguardarli direttamente, ma da quello dello Stato. Parliamo di lavoratori che sanno cosa è un bilancio e sono consapevoli che i soldi non si creano dal nulla. Lo Stato ha da una parte stanziato risorse, ma dall’altra non ha incassato. Gli imprenditori, inoltre, “prevedono un calo dei consumi nei mesi a venire ma sono anche soddisfatti perché questo ‘spostamento’ del lavoro sul digitale resterà anche in futuro”.
Per quanto riguarda il tessuto imprenditoriale di Roma, a essere maggiormente preoccupati sono i titolari degli esercizi commerciali: “Molti di loro- ha spiegato il presidente dell’ente camerale- si rammaricano per l’ulteriore perdita di clienti a favore delle grandi piattaforme dell’e-commerce e si chiedono se, finita l’emergenza, torneranno”.
Pessimismo anche per quel che riguarda i flussi turistici: secondo gli intervistati sono destinati a ridursi e non ci sarà un recupero immediato. Insomma, il quadro che emerge è quello “di una città che andrà a impoverirsi”. Infine, le aziende. Anche in questo caso le prospettive non sono rosee: “Qui gli aspetti negativi sono due: il primo riguarda l’aumento dei costi per le nuove misure da adottare, come la sanificazione degli ambienti. Il secondo, la riduzione della clientela come naturale conseguenza del distanziamento sociale”. Di fatto, ha concluso Tagliavanti, “ci troviamo di fronte a un riavvio lento del tessuto produttivo che porta a un eccesso di preoccupazione” per gli operatori del settore, i quali, paradossalmente, “erano più ottimisti durante il lockdown”.
“SERVONO AZIONI CONCRETE DI SOSTEGNO”
“Quali cambiamenti ha generato l’emergenza sanitaria nell’economia italiana? E quanto è stato profondo l’impatto del Covid-19 sull’economia romana? Quali conseguenze dirette ha avuto sulle singole aziende? Su questi tre quesiti si è concentrata la nuova indagine dell’Osservatorio permanente dell’Istituzione camerale”, scrive in una nota la Camera di Commercio di Roma che ha elaborato “un ottavo e ultimo report che offre un’analisi sull’impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale e una visione degli imprenditori romani sulla realtà economica italiana”.
Più in generale, si legge nella nota, “l’Osservatorio predisposto dalla Camera di Commercio di Roma ha fornito, in queste ultime settimane, un costante aggiornamento sull’evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando le misure che meglio si sono prestate a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio”.
La Camera di Commercio di Roma ha costruito quindi “un panel di 500 imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e provincia per valutare l’impatto economico del coronavirus e fornire un costante aggiornamento sull’evoluzione della situazione. L’ottava indagine è stata condotta tra il 20 e il 27 maggio 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6% delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle imprese ha oltre 50 dipendenti”.
CONSIDERAZIONI GENERALI
Dal punto di vista socioeconomico, con riferimento all’economia italiana, il 60% delle imprese considera la caduta dei consumi e il forte aumento del debito pubblico tra i principali cambiamenti generati dall’emergenza sanitaria.
Quasi un’impresa su tre, continua la Camera di Commercio di Roma, pensa che ci sarà una maggiore propensione a utilizzare le tecnologie digitali. Gli impatti principali, su Roma, saranno la riduzione degli esercizi commerciali e un generale impoverimento della città. Aumento dei costi legato alle misure di sicurezza e mercato di riferimento in contrazione i principali cambiamenti che colpiranno la propria azienda.
PRINCIPALI CAMBIAMENTI GENERATI DALLA CRISI NELL’ECONOMIA ITALIANA
Il 60,6% delle imprese pensa che uno dei grandi cambiamenti generati dalla crisi sarà il forte aumento del debito pubblico e dei conseguenti problemi di sostenibilità del debito. Il 59,7% delle imprese ritiene che ci sarà una forte caduta dei consumi e della domanda di prodotti. Il 28,3% delle imprese prevede che ci sarà una maggiore propensione a utilizzare tecnologie digitali. Solo il 6% pensa che ci sarà, come conseguenza della crisi, una maggiore facilità di accesso al credito e il 4,9% che ci sarà una maggiore solidarietà europea.
PRINCIPALI CAMBIAMENTI GENERATI DALLA CRISI NELL’ECONOMIA ROMANA
Per il 57,5% delle imprese il principale cambiamento sarà la riduzione degli esercizi commerciali, il 50,9% pensa anche che ci sarà un generale impoverimento della città. Il 30,5% delle imprese si aspetta una riduzione permanente dei flussi turistici. Il 21,2% delle imprese ritiene che ci sarà un maggior utilizzo di piattaforme digitali. Solo un’impresa su sei prevede che ci sarà un recupero di interesse per i piccoli negozi di quartiere.
PRINCIPALI CAMBIAMENTI GENERATI DALLA CRISI NELLA PROPRIA AZIENDA
Tra i cambiamenti principali generati dall’emergenza sanitaria, che impatteranno sulla propria azienda, la metà delle imprese indica un mercato più ristretto rispetto a quello pre-crisi, il 44,7% lamenta anche maggiori costi per rispettare le nuove misure di sicurezza. Per un’impresa su tre ci sarà una diversa organizzazione del lavoro con un maggiore utilizzo di piattaforme digitali. Il 22,6% delle aziende indica una riduzione della clientela per rispettare le norme di distanziamento e il 20% delle imprese pensa che non ci saranno cambiamenti significativi.
“I risultati di questo nostro ultimo report- afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma- dimostrano che la realtà socio-economica che le imprese si trovano ad affrontare, terminato il lockdown, è molto complessa e mette in evidenza preoccupazioni e timori. In particolare, il 60,6% delle aziende pensa che uno dei grandi cambiamenti generati dalla crisi, a livello italiano, sarà il forte aumento del debito pubblico e dei conseguenti problemi di sostenibilità. Una percentuale praticamente analoga prevede che ci sarà una forte caduta dei consumi e della domanda di prodotti. A livello locale si teme un calo permanente dei turisti e un impoverimento della città. Insomma, le paure ci sono e non poteva essere altrimenti. Tutti insieme, però, dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare senza sosta affinché queste paure si tramutino in nuove speranze. Siamo, comunque, su un crinale”.
“C’è ancora- continua Tagliavanti- la possibilità di far scattare una molla per una ripresa vigorosa. Se si creano fra imprenditori, consumatori e famiglie le condizioni giuste, allora ripartiremo con grande determinazione. La gente riprenderà a consumare e gli imprenditori a investire: naturalmente per avviare questo processo serve un serio piano nazionale di semplificazione burocratica, rinnovati strumenti digitali, facilità e rapidità di accesso al credito e alla liquidità. Viceversa, si rischia una spirale negativa che per mia natura ottimista non voglio né pensare e né delineare. I numeri sono chiari e ci riportano a un grande senso di responsabilità: dal 2015 nel nostro territorio si è perso l’8% in termini di valore aggiunto. Per il 2020 era prevista una crescita dello 0,6%, invece l’emergenza sanitaria ci ha catapultato a una perdita di Pil non inferiore al 7%, secondo le ultime stime. Noi – conclude Tagliavanti – siamo e saremo sempre a fianco delle migliaia di imprese, imprenditori e lavoratori che sono già ripartiti pur tra mille difficoltà e sacrifici. Come Istituzione economica del territorio, e in raccordo con le altre, abbiamo già messo in campo iniziative e misure economiche a sostegno del tessuto produttivo. E continueremo a farlo con tutte le risorse che abbiamo a disposizione”.
ALLO STUDIO UNO SHOPPING DAY
“Con la sindaca Virginia Raggi stiamo al lavoro sullo ‘shopping day’: un’iniziativa che vuole essere un momento di incoraggiamento sia per gli imprenditori che per i consumatori. Una giornata dedicata alle botteghe di prossimità per favorire il ritorno della clientela dopo i mesi difficili dell’emergenza Covid e del conseguente lockdown”.
“La prossima settimana- ha concluso Tagliavanti- incontrerò le associazioni di categoria per fare il punto su tempi e modalità dell’iniziativa”.
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