Intervista a Tonino Guzzo, vincitore a Spumantitalia del premio “Il frutto nel bicchiere”

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di Luigi Salvo
Il Festival nazionale SpumantItalia ideato da Andrea Zanfi ha riconosciuto all’enologo siciliano Tonino Guzzo il premio innovativo “Il frutto nel bicchiere”, il prestigioso riconoscimento gli è stato assegnato come consulente enologo di diverse aziende, “per la sua ricerca nel volere esaltare i frutti della sua Sicilia con spumanti metodo italiano che ne sanno raccontare il valore”.

Tonino Guzzo segue numerose aziende produttrici di bollicine, Casa Grazia(Cl), Castelluci Miano di Valledolmo (Pa), Cva di Canicattì (Ag), Luna Sicana di Casteltermini (Ag), Tenute Lombardo di San Cataldo (Cl), Tenuta Gorghi Tondi di Mazara del Vallo (Tp).

Tonino felice di questo riconoscimento che premia la Sicilia dello spumante?
Questo premio mi riempie di orgoglio, un riconoscimento all’intuizione che ebbi quindici anni fa quando, dopo aver maturato esperienza nel campo della spumantistica con la rifermentazione in bottiglia, scelsi di utilizzare il metodo italiano, cioè con la rifermentazione in autoclave, per esaltare le caratteristiche varietali dei nostri vitigni. Catarratto, Grillo, Frappato, Nero d’Avola e Nerello Mascalese, danno vita a spumanti di qualità e freschi che conquistano i gusti dei consumatori.

Le nostre uve nel metodo in autoclave esprimono quindi il frutto nel bicchiere?
Assolutamente si, sono varietà che allevate in maniera ottimale e raccolte con le giuste acidità risultano vincenti con il metodo italiano, vini dal gusto fresco e beverino, quello che oggi cerca il consumatore medio.
Il mio lavoro negli ultimi quindici anni è stato votato a produrre vini, che esprimano il vitigno sul territorio e che si bevano con grande piacevolezza

Non tutti lo sanno ma tu sei il padre del primo metodo classico siciliano dell’era moderna
Si, misi a punto il metodo classico Tasca d’Almerita a Regaleali, era il 1987 con un Chardonnay/Pinot Nero, poi trasformato in solo Chardonnay e fu un grande successo.

Lo spumante siciliano in autoclave come numero di bottiglie è destinato a crescere?
Certamente si. Io ho imparato in Veneto come si opera nella rifermentazione in autoclave, loro sono riusciti al meglio a sfruttare i loro vitigni. Quello siciliano che produciamo attualmente è consumato praticamente sull’isola, e non può che aumentare visto il grandissimo successo e la sua attualità commerciale.

Da Cibo Vino

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