Io tratto i miei figli in modo differente

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Ecco perchè tratto i miei figli in modo differente. Ho due figli e la loro personalità variano da molto vivace per il piccolo a più introversa per la grande. Nonostante li abbia cresciuti nello stesso ambiente e a contatto con le stesse persone hanno sviluppato caratteri completamente diversi.

Quindi perchè se hanno due caratteri differenti dovrei trattarli allo stesso modo? Ecco perchè tratto i miei figli in modo differente

Ovviamente non sto parlando di preferenze, sto solo dicendo che assumo un atteggiamento diverso a seconda del loro comportamento e della loro reazione, consapevole che con uno di loro una cosa possa funzionare e con l’altra no.

E’ giusto? Sì, è giusto, e per me, è il modo migliore per mantenere un equilibrio nella nostra casa.

Compiti in casa. Come tratto i miei figli?

Mio figlio nonostante sia più vivace è molto più ordinato. Senza dovergli ripetere all’infinito di sistemare, a suo modo, non inizia un nuovo gioco prima di aver tentato di sistemare il precedente. Mia figlia invece (in questo ha preso da me) nel disordine trova la sua maggior creatività. Lei per inventare storie ha necessità di allestire più set da gioco contemporaneamente. Ovviamente ogni volta che le chiedo di mettere a posto u gioco prima di iniziarne un altro lei mi risponde che le servono entrambi altrimenti la storia non ha senso. A questo punto due metri due misure. Ovviamente quello che dal primo ottengo facilmente dalla seconda necessità una presa di posizione più dura, ovviamente cercando comunque di non smorzare la sua creatività.

Indipendenza. Come tratto i miei figli?

Mia figlia dimostra di essere molto più indipendente nella gestione del suo tempo, gioca da sola, è autonoma nel vestirsi, mangia senza particolari insistenze da parte nostra. Non solo perchè è più grande, anche all’età del piccolo dimostrava una certa autonomia. Il piccolo invece non riesce a stare solo mai, sia nel gioco, ma soprattutto nel vestirsi e nel mangiare dove pretende ci sia sempre una persona ad aiutarlo. Non vorrei cadere nello stereotipo donna vs uomo, ma comunque anche in questo caso il mio atteggiamento si manifesta con maggiore irritazione verso le continue richieste di presenza del piccolo, mtivate anche dal fatto che la sua mancata indipendenza mi fa approfittare inconsapevolmente di quella della sorella.

Purtroppo questa differenza di atteggiamento fa sembrare, a seconda delle occasioni, che io parteggi per l’uno o per l’altra, quindi che possa avere delle preferenze.

Non ho delle preferenze di persona, ho delle preferenze di atteggiamento. Di mia figlia adoro il sapersela cavare da sola, ma temo il suo essere ultrasensibile. Di mio figlio adoro il suo essere ordinato e preciso, ma non sopporto il suo non essere autonomo.

Quindi con loro mi comporterò sempre in modo differente, perchè li rispetto e so che quello che farò con uno non andrà bene con l’altro. Lo stesso vale per quello che a loro piace. Non forzerò mai uno ad assecondare l’altro ma cercherò sempre di trovare una strada che possa accontentare entrambi, in maniera diversa.

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