Kaabour (Conngi): “Realizzare i sogni dei nuovi italiani farebbe grande il Paese”
- Alessandra Fabbretti
- 08/06/2020
- Cooperazione, Giovani
- a.fabbretti@agenziadire.com
Al via i tre webinar 'Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano': un dibattito tra giovani di origine straniera e istituzioni Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “Un Paese è grande quando riesce a realizzare i sogni dei propri cittadini e farli diventare un valore ed è questo il messaggio che intendiamo far arrivare con ‘Protagonisti!'”. Simohamed Kaabour è presidente del Coordinamento nazionale nuove generazioni italiane (Conngi) e all’agenzia Dire illustra la quarta edizione di ‘Protagonisti! Le nuove generazioni italiane si raccontano’.
A causa dell’epidemia di Covid-19, gli incontri non si terranno dal vivo bensì online, a partire da oggi, per proseguire mercoledì 10 e venerdì 12 giugno.
DIRITTO DI VOTO, “ELETTI” E CITTADINANZA, I 3 MACROTEMI
“L’obiettivo è mettere al centro temi di grande attualità che ruotano intorno ai giovani con background migratorio” sottolinea il presidente di Conngi, ricordando le migliaia di giovani che sono nati o arrivati da piccoli in Italia e pur essendo italiani ancora si vedono negati quei diritti che “permettono di essere cittadini a tutto tondo”.
Il ciclo di seminari permetterà di aprire un dibattito tra giovani di origine straniera e rappresentanti delle istituzioni. “Non capita tutti i giorni di poter dialogare con deputati, ministri o assessori” osserva Kaboour. “Grazie a ‘Protagonisti!’ poi anche i politici avranno l’occasione di ascoltare la voce di chi vive direttamente i limiti di certe leggi che rallentano i processi di inclusione”.
Si parte quindi dal diritto di voto. “Garantirlo è ciò che rivela il fatto di possedere dei diritti e dà modo ai cittadini di negoziare la propria posizione” dice Kaabour. Convinto che “tutti gli altri nodi – come la cittadinanza o i processi di inclusione – discendono da qui”.
Il secondo webinar propone una riflessione sugli “eletti” con background migratorio. “Usiamo le virgolette perché comprende non solo le persone elette ma chiunque agisca in ambito politico, come gli attivisti” spiega Kaabour. “Parleremo di rappresentanza e rappresentatività, quindi del valore aggiunto che un eletto o un rappresentante portano nel dibattito pubblico, nonché della loro capacità – attraverso la loro presenza – di allargare l’immaginario collettivo italiano”.
Venerdì, infine, si affronterà il tema della riforma della legge sulla cittadinanza. “In questi giorni – continua il presidente di Conngi – la tragica uccisione di George Floyd negli Stati Uniti ha spinto tanta gente a scendere in piazza e denunciare il razzismo, ma in Italia ha anche riaperto il discorso sulla riforma dello ius culturae, che non avanza perché manca la volontà politica”.
UNA RIFLESSIONE SUI “MIGRANTI”
Secondo Kaabour, il tema “migranti” è tradizionalmente “un calderone in cui finisce di tutto e i temi vitali per i giovani con background migratorio rischiano di essere strumentalizzati”.
Peserebbero poi ostacoli e lungaggini burocratiche. “Impediscono a tanti ragazzi che hanno studiato qui di fare la professione che sognano” dice Kaabour. Io sono un docente e quindi penso ai tanti che non possono fare il mio lavoro perché non sono cittadini italiani, pur avendone tutti i titoli. Questo fa sentire tantissimi ragazzi nati e cresciuti qui di non essere a casa loro. Così facendo non solo si brucia la vita delle persone ma anche il futuro del Paese“.
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