La frutta? Fa bene (anche) al cuore

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Un consumo inadeguato di frutta e verdura può provocare diversi milioni di decessi per cause cardio (infarto) o cerebrovascolari (ictus). Nello specifico, un decesso su 7 (1.8 milioni ogni anno, in valore assoluto) potrebbe essere dovuto allo scarso apporto di frutta, uno su 12 (un milione) a quello di altri vegetali. Sono questi i dati presentati a Baltimora, in occasione del congresso dell’American Society of Nutrition. Numeri che confermano quanto sia importante seguire una dieta prevalentemente vegetariana. «Serve uno sforzo comune per aumentare i consumi di frutta e verdura in tutto il mondo», afferma Victoria Miller, la ricercatrice della Tufts University (Boston) che ha presentato le conclusioni della ricerca.

I ricercatori hanno definito l’assunzione ottimale di frutta come 300 grammi al giorno e quella di verdure, compresi i legumi, a 400 grammi al giorno, Foto: pixabay

FRUTTA E VERDURA AL CENTRO DELLA DIETA – Frutta e verdura sono fonti di fibre, potassio, magnesio, antiossidanti e composti fenolici che, tra i diversi effetti, hanno dimostrato di ridurre la pressione sanguigna e il colesterolo. La frutta e la verdura fresche migliorano anche la salute e la diversità dei batteri nel tratto digestivo. Le persone che mangiano più di questi alimenti hanno anche meno probabilità di essere in sovrappeso o obese, riducendo il rischio di malattie cardiovascolari. «Le priorità dietetiche su scala globale si sono tradizionalmente concentrate su un adeguato apporto di energia, sull’integrazione di vitamine e sulla riduzione di additivi come sale e zucchero – aggiunge Dariush Mozaffarian, docente di scienze della nutrizione alla Tufts University -. Alla luce di questi numeri, però, è necessario porre più attenzione ai consumi e alla disponibilità di alimenti che possiamo definire protettivi per la salute: come la frutta, la verdura e i legumi. Il potenziale che custodiscono per migliorare la salute globale è enorme». Sulla base delle linee guida dietetiche e degli studi condotti sui fattori di rischio cardiovascolare, i ricercatori hanno definito l’assunzione ottimale di frutta come 300 grammi al giorno: l’equivalente di due piccole mele al giorno. L’assunzione ottimale di verdure, compresi i legumi, è invece definita pari a 400 grammi al giorno: il corrispettivo di tre tazze di carote crude.

PAESI E PERSONE PIU’ COLPITE – L’impatto dell’assunzione inadeguata di frutta e verdura è maggiore nei paesi con il minor consumo di frutta e verdura: quelli dell’Asia meridionale, dell’Asia orientale e dell’Africa sub-sahariana. Apporti inferiori a quelli indicati sono registrati anche negli Stati dell’Asia centrale e dell’Oceania. Quanto agli Stati Uniti, gli esperti stimano che un’assunzione non ottimale di verdure può causare 82mila decessi per cause cardiovascolari, quella di frutta all’incirca 57mila. L’impatto più significativo correlato alla dieta si registrerebbe tra i giovani adulti, che normalmente non dovrebbero essere colpiti da queste malattie. A soffrirne più gli uomini delle donne, con ogni probabilità in ragione di un minor consumo di prodotti di origine vegetale.

Twitter @fabioditodaro

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