La rettrice del Sant’Anna di Pisa: “Progetto Atenei-Forze armate occasione di apprendimento”
ROMA – “Sono contenta di essere qui per tante motivazioni. Prima di tutto, per il tema che ci sta a cuore e su cui la scuola si sta impegnando da tanto tempo: cosa vuol dire ridurre il gender gap, cosa vuol dire inclusione, cosa vuol dire mettere in campo una serie di piccoli grandi accorgimenti per far sì che non diventi un operazione straordinaria, ma una serie di politiche di continuità dove tutti devono avere la possibilità di mettere in campo le proprie doti, capacità e il proprio talento nel contesto in cui sono chiamati ad operare”. Così la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Sabina Nuti, in apertura del convegno ‘Il ruolo delle donne nelle situazioni di conflitto‘, prima fase di un percorso che coinvolgerà gli allievi dell’ateneo, della Luiss di Roma e dell’Accademia Militare di Livorno, nell’ambito del progetto sperimentale ‘La prospettiva di genere e la sua adozione nelle operazioni militari a 20 anni dalla risoluzione Onu 1325/2000‘ svolto in collaborazione con il Comando operativo interforze (Coi) e le Forze armate.
“La seconda motivazione per cui penso che sia veramente importante questo lavoro è che l’avvocato Mondani ce l’ha presentato come un progetto ricerca-intervento, in termini metodologici la tipologia di progetto che ci piace di più- aggiunge la rettrice- Si studia un tema, si cerca di capirne tutti i suoi risvolti, in termini di complessità dal punto di vista scientifico e di impatto nel contesto sociale in cui operiamo, ma poi non ci tiriamo indietro a mettere le mani in pasta sul problema”, in modo da avere “una parte pratica e operativa, per cercare di capire l’impatto nell’affrontare questo tema e come voi, protagonisti del futuro, potete fare la differenza”. Un ambito, tra l’altro, non nuovo alle attività della scuola che lavora “con le forze armate e nell’ambito del peacekeeping”, che, secondo Nuti, rende particolarmente interessante il progetto.
“La terza motivazione- prosegue la rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa- riguarda il tema del banchmarking. Io credo che nella pubblica amministrazione si cresce se ci si confronta, perché fortunatamente per il settore pubblico il mercato non c’è, non abbiamo un cliente finale che grazie alle sue opzioni di scelta del prodotto o servizio ci fa capire se stiamo rispondendo o meno, non abbiamo il profitto che ci dice se un’organizzazione è efficace o no, ma abbiamo la possibilità di un confronto costruttivo. Questa idea di mettere in campo le scuole delle Forze armate a confronto con due università- sottolinea- mi è sembrata un’occasione molto bella di apprendimento. Seguirò questo bel progetto da vicino- conclude- ringrazio molto i presidi, in particolare la preside Loretoni, per essersi presa a cuore questa iniziativa e il collega Bellè a cui ho proposto di fare un pezzo di sperimentazione legata a questo progetto e che ha accettato”.
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