La stazione che sembra uscita da un film di Wes Anderson
C’era una volta, tanto tempo fa, una stazione ferroviaria, che doveva collegare la vasta e torrida pianura di Phan Rang alle colline lussureggianti e suggestive di Da Lat. L’idea della sua costruzione fu di Paul Doumer, governatore dell’Indocina francese che all’inizio del secolo scorso raggruppa la vasta area geografica che oggi è divisa tra Vietnam, Laos e Cambogia.
Il progetto era ambizioso: la linea ferroviaria avrebbe sovrastato i tratti montuosi più affascinanti e ostici dell’intero Vietnam, arrivando a sfiorare alture di oltre 1400 metri. Ma si poteva fare e si doveva fare, se questo permetteva ai viaggiatori di compiere attraversare da una parte all’altra il territorio.
Iniziati nel 1928, i lavori sono proseguiti per molti anni creando una linea ferroviaria che si snodava per 83 chilometri di binari e cinque tunnel. A un passo dal suo compimento, però, l’assassinio di Paul Doumer, che intanto era stato eletto presidente della Repubblica Francese, fece sì che la stazione di Da Lat fu abbandonata al suo destino.
Il maestoso progetto ferroviario vietnamita non fu terminato e la fermata della stazione, così come i suoi binari finirono in rovina. Negli anni ’90, però, la Stazione Crémaillère – questo il suo nome originale – fu restaurata e portata alla sua antica bellezza.
I colori originali, così come lo stile art deco di uno dei più importanza simboli dell’architettura coloniale in Vietnam, sono stati ripristinati. La stazione oggi non fa parte della rete ferroviaria del Paese, tuttavia è stato aperto un tratto di 7 km che permette ai visitatori di viaggiare indietro nel tempo.
I vagoni di una locomotiva a vapore, infatti, possono salire a bordo del treno per raggiungere Trai Mat vivendo un’esperienza straordinaria e di altri tempi.
Oggi la stazione di Da Lat è diventata una meta turistica imprescindibile per tutti i viaggiatori che vanno in Vietnam per quella ricostruzione fedele e suggestiva di quella che la fermata era un tempo. I colori sgargianti, lo stile retro e l’allure vintage che caratterizzano questo luogo, ai limiti tra la realtà e la fantasia, gli hanno fatto guadagnare un mondo nell’universo onirico e visionario di Wes Anderson.
Da Lat, infatti, è apparsa anche nel libro Accidentally Wes Anderson, un volume realizzato da Wally Koval, fondatore dell’omonima pagina Instagram, proprio per quella simmetrica bellezza e quei colori retrò che caratterizzano l’estetica del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.