La tartaruga Eva torna a nuotare nel mare! Era stata trovata in gravi condizioni, piena di plastica
Finalmente la tartaruga Eva è tornata a nuotare nelle acque cristalline del Parco Nazionale dell’Asinara AMP, in piena salute.
Questo esemplare di Caretta caretta era destinato a morte certa. 3 mesi fa era stata trovata a nord della Sardegna, nel golfo dell’Asinara impigliata in una rete e con ingenti quantitativi di plastica al suo interno. Inoltre era piena di sanguisughe e di loro uova. Era in gravi condizioni.
Ieri, grazie un lavoro straordinario del Centro Recupero animali marini del Parco Nazionale e Area Marina Protetta, finalmente è tornata a vivere libera.
Le immagini della liberazione sono un vero e proprio tuffo al cuore:
Lei è Eva e finalmente torna in libertà. Una tartaruga Caretta caretta destinata a morte certa. 3 mesi fa è stata trovata a nord della Sardegna, nel golfo dell'Asinara impigliata in una rete e con ingenti quantitativi di plastica al suo interno. Inoltre era piena di sanguisughe e di loro uova. Era in gravi condizioni.Ieri grazie un lavoro straordinario del Centro Recupero animali marini del Parco Nazionale e Area Marina Protetta, torna a nuotare. A vivere.Auguro alla nostra Eva una nuova vita nei nostri mari.Invito, invece, tutti noi ad essere molto più attenti al mondo che ci circonda. Troppo spesso troviamo animali in questo stato. E la colpa è delle nostre abitudini. Cambiamo noi, per cambiare il Mondo.
Pubblicato da Sergio Costa su Mercoledì 6 maggio 2020
Torna in libertà Eva! ・Martedì alle 10:30 sui nostri canali Facebook, Youtube e Sito web trasmetteremo LIVE la…
Pubblicato da Parco Nazionale dell'Asinara – Area Marina Protetta su Giovedì 30 aprile 2020
Vai Eva … Vai e torna a vivere e nuotare felice nel tuo mare!
“Auguro alla nostra Eva una nuova vita nei nostri mari. Invito, invece, tutti noi ad essere molto più attenti al mondo che ci circonda. Troppo spesso troviamo animali in questo stato. E la colpa è delle nostre abitudini. Cambiamo noi, per cambiare il Mondo”, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha seguito in diretta la liberazione.
Purtroppo questo tipo di ritrovamenti sono sempre più frequenti e per colpa dei nostri comportamenti sbagliati animali e natura sono costretti a fare i conti con ingenti quantititativi di rifiuti in plastica dispersi nel mare… A cui in questo “nuovo” mondo alle prese con il coronavirus si stanno sommando anche mascherine e guanti.
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