Lactalis: latte diluito con acqua per lavare i tubi e formaggi caduti a terra, ancora sotto accusa la multinazionale francese

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Latte diluito e creme dolci della linea La Laitière annacquate con acqua utilizzata per lavare i tubi del latte. Pesanti accuse per le fabbriche del gruppo lattiero-caseario francese Lactalis (proprietario di Parmalat e Galbani), nell’inchiesta di Disclose realizzata in collaborazione con Mediapart, Brut, France Culture, The Guardian e Envoy Special.

Vi avevamo già anticipato ciò che Disclose aveva scoperto sul colosso mondiale dei lattici sul piano ambientale: inquinamento dei fiumi e scarichi industriali che stanno uccidendo le specie marine.

La multinazionale del latte che ha acquisito Parmalat e Galbani sta inquinando pesantemente i fiumi della Francia

Nell’ultima puntata di Envoyé Spécial, un ex dipendente di Lactalis racconta come l’azienda “annacquava” le sue creme dolci. Un’accusa che gli era stata già mossa nel 2008 e all’epoca c’era stata anche una condanna. Adesso è il quarantenne Yohann Quesnel nel suo caseificio a Montaigu-les-Bois, in Normandia, a spiegare come andavano le cose. L’uomo per 17 anni ha lavorato in uno stabilimento di produzione Lactalis a Sainte-Cécile e faceva parte di un team di confezionamento di formaggi. Ma poi è stato licenziato e ha trascinato Lactalis in tribunale svelando diverse magagne.

“Per 17 anni ho visto prodotti sporchi, caduti a terra, ripresi e diventati base per formaggi. Creme dolci a base di latte fatti con l’acqua utilizzata per lavare i tubi. Un liquido che normalmente non è destinato alla preparazione di dolci, ma viene dato ai maiali”, dice Quesnel nell’inchiesta.

Ma non solo, anche formaggi o prodotti caduti a terra venivano riutilizzati senza problema.

“Il riciclo dei formaggi caduti a terra non è chiaramente definito nel piano di controllo sanitario dell’impianto “, dice l’ex dipendente. Accuse a cui la stessa azienda ha risposto: “Secondo le informazioni in nostro possesso, i formaggi caduti a terra nel 2017 erano destinati all’alimentazione animale e dal 2018 hanno ottenuto lo status di rifiuti organici”.

Quesnel spiega di aver più volte sollevato le problematiche davanti a Lactalis mentre lavorava per l’azienda, ma le sue obiezioni sono sempre rimaste lettera morta.

“Allungare con l’acqua sporca le creme dolci mirava ad un unico obiettivo: il profitto a discapito della qualità. Sarebbe una questione di “guadagnare sempre più soldi e buttare sempre meno prodotto. Quello che abbiamo dato ai maiali all’epoca, non siamo riusciti a metterlo neanche in piccoli barattoli”, dice ancora.

Il 21 dicembre 2018, la Société fromagère de Sainte-Cécile è stata condannata dal tribunale del lavoro a pagare a Yohann Quesnel 20mila euro a titolo di risarcimento per “licenziamento ingiusto” che sarebbe avvenuto proprio dopo le sue segnalazioni e il suo attivismo sindacale per garantire diritti a lavoratori e consumatori.

“Coloro che disturbano, vengono eliminati”, spiega ancora Quesnel, che da allora, non ha mai più messo piede nello stabilimento.

Tesi confermate anche da altri ex dipendenti che dicono:

“L’obiettivo è ottenere una qualità identica tutto l’anno e il più delle volte ciò non è sinonimo di qualità”.

Fonte: Disclose

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Da Greenme

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