Di luoghi bellissimi, incantati e suggestivi il Bel Paese ne è pieno. Borghi pittoreschi, città d’arte e metropoli, scorci di meraviglia e poi, ancora, paesaggi naturali che sembrano dipinti, monumenti iconici ed edifici simbolo dell’Italia in tutto il mondo. Ma è proprio dietro ai luoghi più battuti dal turismo di massa che si nascondo posti dal fascino indiscusso e poco conosciuti.
Uno di questi è il lago fantasma di Canterno che, come il nome stesso suggerisce, è circondato da un’aura di magia. Si tratta di uno specchio d’acqua, incastonato nel cuore del Lazio, che colpisce per la bellezza del suo paesaggio, ma anche per un fenomeno che da anni attira l’attenzione dei viaggiatori più curiosi.
Lago di Canterno, come raggiungere il lago fantasma del Lazio
Ci troviamo nei pressi di Fiuggi, in un luogo silenzioso in provincia di Frosinone dove la natura cresce indisturbata. È proprio qui, a poca distanza dalle terme del Lazio che ogni anno accolgono migliaia di viaggiatori in cerca di relax, che è possibile scoprire uno dei laghi più affascinanti del Bel Paese: il Lago di Canterno.
Cosa ha di speciale è presto detto. A stupire sono sicuramente le sue dimensioni: è il maggiore dei laghi carsici del Lazio con una superficie di ben 0.6 kmq, un perimetro di 4.9 km e una profondità massima di 25 metri, ma anche la sua indiscussa bellezza. Lo specchio d’acqua della Ciociaria, che bagna i quattro comuni di Ferentino, Fumone, Fiuggi e Trivigliano, è incastonato tra la natura rigogliosa.
Querce, cerri e latifoglie circondano il lago, e in esso si specchiano, mentre l’airone cenerino, l’airone rosso e la gallinella d’acqua hanno scelto questo luogo come dimora rendendo di fatto questo posto il rifugio perfetto per chi cerca serenità e bellezza.
Il mistero del lago che appare e scompare
A far conoscere ai più il Lago di Canterno, però, non è solo la sua bellezza, ma anche il mistero che lo avvolge da alcuni secoli. Il primo riguarda proprio la sua origine. Sono in molti a sostenere che il lago sia nato i primi anni dell’Ottocento quando vennero inondate le conche fertili della zona in cui oggi giace, inizialmente occupate da campi coltivati. Altri, invece, sostengono che prima della formazione del bacino, invece, erano presenti diverse zone paludose.
Quello che sappiamo per certo, invece, è che già nel 1800 gli abitanti della zona si interrogavano sul mistero che aleggiava intorno al bacino e che gli fece guadagnare l’appellativo di lago fantasma. In realtà si trattava di un fenomeno non così sconosciuto strettamente legato alle attività del vicino fiume Pertuso.
Quando l’inghiottitoio era occupato dai detriti il lago si riempiva, per poi svuotarsi alla sua riapertura. Le fasi di prosciugamento potevano durare giorni, mesi o addirittura anni, la più lunga durò dal 1894 al 1943, trasformando Canterno nel lago dei misteri.
Il fenomeno, allora poco conosciuto destava non poca curiosità negli abitanti del luogo che si interrogavano anche sul destino dei pesci nei periodi di prosciugamento. Come facevano a sopravvivere e a popolare il lago quando questo riappariva in tutta la sua bellezza
L’arcano venne risolto proprio nel 1943, quando si diede il via all’esplorazione del Pertuso. La scoperta fu sbalorditiva: l’inghiottitoio del fiume comunicava con una grotta sotterranea dove i pesci andavano a rifugiarsi durante i periodi di secca.
Nel corso degli anni, grazie ad alcuni interventi artificiali, il volume del Lago di Canterno è stato regolarizzato, ma la sua peculiare instabilità non è scomparsa del tutto. Essa continua a manifestarsi anche al giorno d’oggi, seppure in una maniera meno scenografica rispetto al passato ma ancora molto suggestiva.
Basta osservare l’alberello solitario che si erge dalle sue acque: nei periodi di piena appare sommerso e in quelli di secca ne fuoriesce interamente: è lui il testimone involontario del mistero del Lago Fantasma di Canterno.