L’antica tradizione svedese di camminare nei boschi la notte di Capodanno per trovare risposte (e ritrovare sé stessi)
Se durante la notte di Capodanno vi limiterete al cenone e a stappare una bottiglia in compagnia e scambiarvi gli auguri, sognando un futuro roseo, probabilmente non siete svedesi e non conoscete la leggenda dell’Årsgång… ovvero la camminata dell’anno!
Immaginate di essere in un bosco da soli, attorno a voi c’è solo l’oscurità della notte, il rumore del vento e il batticuore che vi accompagna mentre avanzate alla ricerca del vostro futuro. In Svezia tutto questo ha un nome: la tradizione dell’Årsgång, cioè della camminata dell’anno, momento in cui si fa un’esperienza a metà tra la realtà e la fantasia.
Secondo il folklore, infatti, affinché l’anno sia propizio bisogna affrontare il cosiddetto Year walk durante la fredda vigilia di Capodanno: un cammino iniziatico per capire cosa il 2022 riserverà. Si cammina per trovare risposte a un incerto futuro.
Le antiche e misteriosi origini dell’Årsgång
È proprio in questa notte che la leggenda dice che è possibile incontrare creature strane che vagano nei boschi. Le origini dell’Årsgång risalgono al 1600 e si trovano nel libro Folk Belief and Traditions of the Supernatural di Tommy Kuusela.
In pratica, vagando da solo, l’avventuroso impara a conoscere il proprio destino e quello del villaggio in cui vive a seconda se incontra ‘creature misteriose ed entità spaventose’, come il cavallo del ruscello o l’huldra o esseri più amichevoli.
Il cavallo del ruscello, ad esempio, ammaliava i bambini facendoli salire sulla sua groppa, una volta raggiunto un numero sufficiente però si gettava in acqua, facendo affogare tutti i piccoli cavalieri. Altrettanto suggestivo il racconto su l’hultra, una ninfa simile ad un albero che attirava i camminatori per poi ucciderli. Nelle pagine di Kuusela ci sono tanti altri personaggi legati a questa passeggiata che deve essere un’esperienza solitaria, anche se, se due persone si incontrano possono camminare di fianco, con la clausola però di non parlarsi mai.
Affascinante, non trovate?