Laura Iraci, avvocato,oggi dipendente pubblico e assessore comunale a San Giovanni La Punta si candida al consiglio comunale di Catania con la lista di Forza Italia

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“Continuiamo a crescere insieme”. È con questo slogan che Laura Iraci scende in campo per le prossime elezioni comunali di Catania, che si terranno domenica 28 e lunedì 29 maggio, come candidata al consiglio comunale nella lista di Forza Italia.

Una scelta dettata dalla lunga esperienza politica che la contraddistingue sin dal 2010, all’interno come è noto del territorio puntese, dove viene storicamente eletta nell’area civica del centrodestra.

Avvocato, oggi dipendente pubblico, moglie e mamma di un bimbo, è assessore comunale con le deleghe alle Infrastrutture, Trasporti, Contenzioso, Politiche Giovanili e Associazionismo. Già presidente del consiglio comunale con una passata esperienza anche come assessore alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità.

“È il momento che anche io faccia la mia parte mettendomi al servizio di Catania e dei catanesi – dichiara la candidata – ho sempre militato nel centrodestra, così come non ho mai nascosto la mia stima nei confronti dell’assessore Marco Falcone, che mi ha guidato e accompagnato all’interno di Forza Italia. Mi ritrovo nella visione popolare e liberale del partito, mantenendo sempre una dialettica moderata e proponendo soluzioni di forte impatto sociale ed economico”.

“Catania in questo momento ha bisogno di rinascere – continua – e quello che si aspetta l’elettore è una corretta amministrazione della cosa pubblica a partire dai servizi più vicini al cittadino come la pulizia delle strade, la sicurezza del territorio, senza tralasciare i servizi alla persona e l’attenzione nei confronti dei più piccoli nell’ambito dei servizi scolastici e dei più fragili, e quindi i servizi sociali. Il rilancio di un territorio passa, poi, attraverso il rilancio dell’economia che parte dal piccolo artigiano e dal commerciante soprattutto del centro storico, cuore pulsante della città, comparandolo con la vivibilità di chi risiede lì. Non bisogna poi dimenticare – conclude – in ultimo ma non per ultimo, le risorse dell’approdo, del porto, che da un lato creano la possibilità di avere rapporti commerciali che vanno al di là dei confini delle singole città, e dall’altro lato diventano una preziosa risorsa turistica, di cui abbiamo davvero bisogno e che vanno valorizzati e riqualificati”.

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