Lavorare meno, lavorare tutti? Non proprio: ecco il ‘Fondo Formazione’ nel dl maggio

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Possibile rimodulazione dell'orario di lavoro, con le ore 'non lavorate' sostituite dalla formazione pagata dallo Stato Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Non un taglio dell’orario di lavoro a parita’ di salario, ma una rimodulazione. Con le ore ‘non lavorate’ che in realta’ sono sostituite dalla formazione, pagata dallo Stato. Ecco cosa prevede l’articolo 21 del dl maggio, che dovrebbe andare in consiglio dei ministri tra domani e venerdi’.

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La norma, intitolata ‘Fondo Formazione’, si rivolge alle imprese che abbiano un calo oggettivo della produzione. Essa prevede che “i contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente piu’ rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda ai sensi della normativa e degli accordi interconfederali vigenti, possono realizzare specifiche intese, con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati, di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, con le quali parte dell’orario di lavoro viene finalizzato a percorsi formativi”.

“Gli oneri relativi alle ore di formazione- si legge nell’articolato- comprensivi dei relativi contributi previdenziali e assistenziali, sono a carico di un apposito Fondo denominato Fondo Nuove Competenze, costituito presso l’ANPAL Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del lavoro, con una dotazione iniziale di 230 milioni di euro a valere sul Programma Operativo Nazionale SPAO”.

Per quanto riguarda le copertura, il dl prevede che “alla realizzazione degli interventi di cui al comma 1 possono partecipare i Programmi Operativi Nazionali e Regionali di Fondo Sociale Europeo, i Fondi Paritetici Interprofessionali costituiti ai sensi dell’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 nonche’, per le specifiche finalita’, il Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 che, a tal fine, potranno destinare al Fondo costituito presso l’ANPAL una quota delle risorse disponibili nell’ambito dei rispettivi bilanci”.

Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, “da emanare entro sessanta giorni dalla entrata in vigore del presente decreto, sono individuati criteri e modalita’ di applicazione della misura e di utilizzo delle risorse”.

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