Le emozionanti immagini di 33 leoni salvati dal circo e tornati a vivere in Africa dopo una vita di miseria

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leone libero

Per questi leoni i maltrattamenti ed i ridicoli spettacoli che vedono tutt’oggi prigionieri molti animali selvatici nei circi sono solamente un triste ricordo di una vita passata in cattività, ma che già da un po’ ha preso totalmente una nuova piega. In Perù ed in Colombia, l’Animal Defenders International aveva portato via da dei circhi illegali 33 leoni e leonesse nel 2015-2016 che avevano passato tutta la loro vita in una gabbia per far divertire gli umani tra foto, esercizi circensi e frustate. Ma la loro vita è cambiata!

Questa è oggi una delle leonesse salvate dall’ADI. Il suo nome è Mahla ed era nata e cresciuta in una piccola gabbia del circo dove sua madre Kiara, suo fratello Scarc e la sua zia Amazonas erano rinchiusi, ma adesso si godono la libertà, alla scoperta del parco.

L’azione dell’ente animalista era stata più volte ostacolata dai circensi che, nonostante Perù e Colombia vietino il circo con animali, organizzavano spettacoli nelle aree più povere e remote dei paesi, spostandosi molto velocemente per aggirare la legge e fuggire dai controlli delle autorità. Dopo quasi due anni di investigazioni e denunce, l’ADI era riuscita a mettere in salvo oltre 100 animali, di cui 33 leoni e leonesse che sono stati prima spostati in un centro di recupero nelle Ande e poi hanno intrapreso il viaggio più lungo con destinazione Africa, il continente a cui appartengono, anche se loro non lo sapevano ancora.

I 33 grandi felini vivono felici in Sudafrica, giocano con angurie e si divertono senza alcuna preoccupazione, trascorrendo il resto dei loro giorni al santuario Emoya Big Cat Sanctuary a Vaalwater in totale libertà. Questa difatti era l’unica soluzione possibile per gli animali che sono cresciuti in cattività e che non sarebbero in grado di sopravvivere al di fuori di un santuario, se rilasciati in natura.

A loro disposizione ci sono infatti 5.000 ettari incontaminati dove poter addormentarsi al sole, camminare sul terriccio caldo e giocare con i loro simili. Nel santuario volontari, veterinari e ricercatori si prendono cura di loro, così come di altri simili e di due tigri che popolano la riserva.

Fonte: Animal Defenders International

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