Le raccomandazioni di pneumologia riabilitativa pubblicate nel Sistema nazionale delle linee guida
- Redazione
- 04/08/2020
- Sanità
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Frutto del lavoro congiunto delle due società scientifiche Associazione Italiana Pneumologia Ospedaliera (AIPO-ITS) e Associazione Riabilitatori dell'Insufficienza Respiratoria (ARIR) Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print
ROMA – “L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dopo attenta valutazione da parte del Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la Qualità e la Sicurezza delle Cure (CNEC), ha deciso di pubblicare nella sezione ‘buone pratiche’ del sito del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) le ‘Raccomandazioni italiane sulla Pneumologia Riabilitativa. Evidenze scientifiche e messaggi clinico-pratici’, frutto del lavoro congiunto delle due società scientifiche Associazione Italiana Pneumologia Ospedaliera (AIPO-ITS) e Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (ARIR)”, così in una nota congiunta di AIPO-ARIR. “Il Documento (pubblicato a questo link) rappresenta- proseguono- un aggiornamento dei documenti precedenti (datati 2007) alla luce delle importanti novità scientifiche che hanno investito, negli ultimi anni, il settore della Pneumologia Riabilitativa. La Pneumologia Riabilitativa è quel settore della pneumologia che si occupa delle problematiche inerenti alla disabilità fisica e psicologica di pazienti affetti da patologie respiratorie. Possono essere numerosi e differenti i fattori che causano la disabilità respiratoria così come variegati sono i sintomi con cui si manifesta. Obiettivo primario della Pneumologia Riabilitativa è quello di ridurre l’impatto sulla vita dell’individuo delle problematiche di disabilità respiratoria attraverso un programma multidisciplinare di cure mirato a ottimizzare la condizione fisica del paziente”.
“Le ‘Raccomandazioni italiane sulla Pneumologia Riabilitativa’ intendono fornire a chi si occupa di riabilitazione respiratoria- specificano da AIPO-ARIR- gli strumenti utili per svolgere al meglio la propria professione nonché, mettere a disposizione della comunità scientifica le conoscenze che derivano dall’esperienza maturata sul campo della pratica clinica e dalla letteratura scientifica. Numerosi studi (riportati nell’ampia bibliografia allegata alle Raccomandazioni) dimostrano infatti come la Pneumologia Riabilitativa sia efficace nel migliorare i sintomi, la tolleranza all’esercizio fisico e la qualità della vita dei pazienti. Evidenze scientifiche hanno poi mostrato una riduzione delle esacerbazioni e delle ospedalizzazioni a cui consegue un abbassamento dei costi a carico del servizio sanitario nazionale. Inoltre il miglioramento delle conoscenze sulla fisiopatologia delle malattie respiratorie croniche ha contribuito a estenderne l’applicazione anche a patologie diverse dalla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)”. Questo documento, quindi, “non vuole essere una Linea Guida, un Documento di Consenso, né tantomeno la traduzione in Italiano delle Linee Guida ATS/ERS- spiega Adriano Vaghi Presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri-Italian Thoracic Society (AIPO-ITS)- Si tratta invece di una summa di consigli che come Pneumologi che praticano la Pneumologia Riabilitativa ci sentiamo di dare. L’elaborato, frutto del lavoro congiunto delle due società scientifiche, non intende fornire una trattazione esaustiva di tutti gli argomenti connessi alla Pneumologia Riabilitativa, ma piuttosto un focus su alcuni punti fondamentali per comprendere se è possibile praticarla”.
“Crediamo che la pubblicazione del Documento all’interno del sistema SNLG dell’Istituto Superiore di Sanità sia il coronamento di un lungo lavoro collaborativo tra fisioterapisti del respiro e pneumologi- sottolinea Marta Lazzeri, Presidente dell’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (ARIR)- Da questo lavoro emerge la conferma che la riabilitazione respiratoria è un elemento chiave per la qualità della vita dei pazienti. E quindi, come viene precisato nelle Conclusioni del Documento, l’alternativa alla diffusione della PR a livello territoriale e periferico, intesa ovviamente in una rete di tipo hub & spoke, è quella di negare da un lato prestazioni essenziali ed evidence based ai pazienti e dall’altro quella di aumentare i costi sanitari derivati dalla fascia di pazienti cronicamente disabili respiratori”. A partire dalla selezione dei pazienti, “il Documento offre una panoramica dei differenti approcci terapeutici a seconda della patologia di interesse (tra cui Riabilitazione nel Paziente critico, Paziente con fibrosi cistica, Paziente con tumore polmonare, Paziente con malattie interstiziali diffuse, Riabilitazione in Pazienti con bronchiettasie, Paziente con asma, Paziente candidato e sottoposto a trapianto polmonare, aspetti nutrizionali, disostruzione bronchiale) per concludersi con un approfondimento sull’approccio educazionale che, nel caso delle persone affette da patologia respiratoria cronica, svolge un ruolo cruciale nella gestione della malattia e nel miglioramento della qualità di vita quotidiana”.
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