Le regole per la Fase 2, il Viminale: “Puntare sul senso di responsabilità dei cittadini”

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Emanata una circolare destinata ai Prefetti che chiarisce le regole contenute del decreto della presidenza del Consiglio Share on facebook Share on twitter Share on whatsapp Share on email Share on print

ROMA – Lunedì 4 maggio scatta la cosidetta Fase 2 nella gestione italiana della pandemia di Coronavirus. Una circolare emanata dal Ministero dell’Inerno e destinata ai Prefetti chiarisce le misure.

GLI SPOSTAMENTI

Sarà permesso ritornare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza ma, attenzione: una volta rientrati, “non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova”, a meno che non ci siano “comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.

PARCHI APERTI, AREE GIOCO CHIUSE

I parchi, i giardini e le ville storiche saranno aperte al pubblico. Resta il divieto di assembramento e l’obbligo di distanza di sicurezza. Le zone dedicate ai bambini rimarranno chiuse.

GLI ALLENAMENTI

L’attività motoria sarà consentita anche oltre i limiti della vicinanza alla propria abitazione. Potranno riprendere gli allenamenti individuali. Sono consentiti anche gli allenamenti di sport non individuali, ma bisogna rispettare il limite di due metri di distanza di sicurezza.

LA RISTORAZIONE

Permessa la ristorazione a domicilio e introdotta la ristorazione da asporto.

LE AZIENDE

Non dovranno più comunicare la ripresa delle attività, ma vigilare sulla sicurezza.

“A fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro”. Per questi obiettivi sarà determinante attivare “un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni”, si legge nella circolare.

LE MASCHERINE

Saranno obbligatorire in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico in cui non è possibile assicurare con continuità la distanza di sicurezza e sui mezzi pubblici . Esentati i bimbi al di sotto dei sei anni e le persone con forme di disabilità non compatibili con l’uso prolungato della mascherina.

I CONGIUNTI

Il ministero dell’Interno chiarisce che si potranno incontarre “i coniugi, i rapporti di parentela, affinità e di unione civile, nonchè le relazioni connotate da ‘duratura e significativa comunanza di vita e di affetti'”.

I CITTADINI SIANO RESPONSABILI

“Ferma restando l’assoluta necessità di far leva sul senso di responsabilità dei singoli cittadini, il quadro complessivo delle misure adottate impone di trovare un punto di equilibrio tra il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica, da perseguire essenzialmente con il divieto di assembramento e, più in generale, con il distanziamento interpersonale e ogni altra forma di protezione individuale, e l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. La valutazione dei casi concreti dovrà essere affidata ad un prudente ed equilibrato apprezzamento“.

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