“Le Tre Fontane di Presa”, a Zafferana Etnea tutti i colori del verismo dell’intenso dramma “Storia di una capinera”
Dopo il grande successo riscosso al Cine Teatro Garibaldi, nell’ambito della stagione teatrale 2022-2023, l’associazione culturale teatrale “Le Tre Fontane di Presa” ripropone “Storia di una capinera” per Etna in Scena 2023. Domani, mercoledì 26 luglio, l’anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea vedrà rivivere i personaggi del vibrante adattamento teatrale in due atti di Nuccio Pappalardo.
Uno spettacolo corale, di grande impatto, con ben ventuno personaggi in scena più cinque tecnici, tutti membri della compagnia. La regia di Caterina Scuderi e Giovanni Proietto è riuscita a disegnare con pochi tratti un dramma dal forte impatto emotivo in cui ogni personaggio, perfettamente compiuto, ci restituisce tutti i colori veristi. Uno spettacolo che non sembra di certo messo in scena da una compagnia amatoriale e che tiene alta l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine. Uno spettacolo che è anche riuscito a commuovere il pubblico. Fra tutti, poi, spicca la giovane ma già strutturata personalità dell’attrice protagonista Giuliana Raciti, che riesce a tenere alta la tensione per l’intero spettacolo, dando prova di grande versatilità e maturità artistica.
“Siamo felici di tornare a Zafferana Etnea, all’interno della prestigiosa kermesse ‘Etna in scena’, dopo il periodo della pandemia, e lo facciamo con lo spettacolo più apprezzato e riuscito della nostra produzione 2023. – dichiara il Presidente dell’Associazione Maria Grazia Proietto – Un omaggio a Verga in occasione del centenario della sua morte. Purtroppo non siamo riusciti a realizzare questo spettacolo nel 2022, anno delle celebrazioni, a causa delle incertezze del covid e pertanto lo abbiamo posticipato a questa stagione artistica. Dopo il successo ottenuto a Giarre, a febbraio, lo riproponiamo al pubblico in questa calda estate 2023.” – conclude il Presidente
Note di regia
Una piccola Capinera, simbolo di amore e persuasione, caduta dal nido e messa in gabbia, è l’alter ego perfetto della giovane ed ingenua Maria, intrappolata anche lei nella gabbia della clausura monacale malgrado il suo volere. Per via del colera la ragazza esce dalla sua prigione per ritrovarsi nella casa di campagna. Qui compie un atto di libertà che la condannerà ancora più duramente e per tutta la vita.
Storia, dal carattere verista, di desideri e moti interiori dell’animo, messa in scena con un’impronta moderna che tende a rappresentare fedelmente le ambientazioni, i ritmi e i suoni dell’epoca della vicenda.
Lo spettacolo è il frutto della ricerca storica che la Compagnia ha svolto per cercare di riproporre quanto più fedelmente gli avvenimenti descritti dal Verga e le ambientazioni riprodotte con l’uso della tecnologia e gli effetti speciali che faranno da sfondo a uno spettacolo ricco di sentimenti ed emozioni.