Legge della pipì spia della salute: ecco perché dovremmo fare attenzione alla regola dei 21 secondi

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Se impieghiamo molto meno o molto più di 21 secondi per svuotare la nostra vescica c’è qualcosa che non va. Una leggenda? No, è la Legge della pipì, per la quale nel 2015 è stato vinto un premio IgNobel e di cui recentemente hanno parlato gli urologi, invitandoci a controllare il nostro tempo in bagno.

Nel 2015 un gruppo di ricerca della Georgia Tech (Usa) era stato insignito del curioso quanto prestigioso premio IgNobel per la fisica per aver dimostrato come lo svuotamento della vescica è un processo con un tempo ben determinato in buone condizioni di salute, e che ciò avviene per tutti gli animali, in modo quasi indipendente dalla massa corporea.

“Quasi” perché esiste una correlazione, dovuta principalmente all’influenza della massa sulla pressione esercitata sulla vescica, ma il tempo di svuotamento dipende anche dalla forza di gravità.

In particolare negli animali più piccoli, inferiori ai 3Kg di peso, il tempo di pipì è limitato di fatto solo dalla tensione superficiale dell’urina e quindi gli individui possono liberarsene anche in una frazione di secondo, mentre quelli  più grandi hanno uretre più lunghe e quindi una maggiore forza gravitazionale che guida il flusso.

Risultato? Tutti gli animali che pesano più di 3 kg svuotano la loro vescica in un tempo medio di 21 secondi. Tutti, o quasi, il che porta a questo tempo medio sia per le specie che pesano 500 grammi che per quelle da 100 kg.

In una recente intervista a Well and Good l’urologa Nicole Eisenbrown è tornata sull’argomento, sostenendo che questa regola, nella quale rientriamo pienamente anche noi, può essere utilizzata per tenere d’occhio la propria salute: fondamentalmente, se ci accorgiamo di impiegare molto più o molto meno di 21 secondi, significa che la stiamo trattenendo troppo a lungo, o non abbastanza. E quindi qualcosa non va.

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Naturalmente non significa necessariamente che abbiamo un problema gravissimo, anzi. Magari facciamo un mestiere che ci costringe a trattenere cronicamente la pipì e questo può “dilatare” la vescica, causando problemi funzionali lungo la linea. Tempi più lunghi trascorsi a urinare a una pressione più bassa potrebbero indicare anche problemi alla prostata negli uomini, comunque molto frequenti a partire dalla mezza età e spesso non gravi.

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Al contrario, continue minzioni (impiegare molto meno di 21 secondi potrebbe indicare molti svuotamenti di piccola entità), potrebbero essere la spia di una “vescica iperattiva” e questo tipicamente avviene in presenza di calcoli o di cistite.

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In ogni caso, alterazioni significative del tempo della minzione meritano sempre almeno un controllo dal proprio medico.

Fonti: Improbable Research / Well and Good 

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