L’ex manager di McDonald’s consiglia di non ordinare mai questa bevanda
Una gita al fast food non è completa se non è accompagnata da una bella bibita con ghiaccio. Ma sappiamo davvero cosa c’è dentro il bicchiere? All’interno di queste bevande, infatti, si nascondono quantità di zucchero esagerate, che non immagineremmo mai.
È quanto emerge dalla (ennesima) denuncia di un’ex dipendente del colosso fast food McDonald’s: la donna, Nicole Weiser, ha lavorato per tre anni come manager in un punto vendita McDonald’s prima di licenziarsi. Ora sul proprio canale TikTok condivide video in cui punta i riflettori sulla scarsissima qualità dei prodotti venduti dalla catena di fast food e sui danni che questi prodotti possono provocare alla salute dei consumatori.
In particolare, ha raccontato la sua esperienza con il thè messo a disposizione per i dipendenti: due grosse brocche da quattro galloni ciascuna (corrispondenti a circa 15 litri e mezzo) – una rossa per il thè zuccherato e una verde per la stessa bevanda ma senza zucchero. Prima di scoprire l’effettiva quantità di zucchero contenuta nella bevanda, Nicole si concedeva una tazza di thè zuccherato di tanto in tanto durante il lavoro.
Un giorno, però, si è accorta che per ogni quattro galloni di thè zuccherato preparato, sparivano dal deposito prodotti quattro libbre di zucchero – corrispondenti a quasi 2 kg: in pratica, in ogni bicchiere di thè ci sono ben 9 cucchiaini di zucchero! Nicole ha smesso di bere thè zuccherato dopo questa scoperta scioccante e, nel suo video TikTok, ha invitato tutti i clienti di McDonald’s a fare altrettanto.
Il video è stato riproposto su YouTube in una raccolta dal titolo Dimmi un segreto della tua azienda che ora puoi rivelare perché non ci lavori più, che contiene anche altre “confessioni” di ex dipendenti di grandi catene – alle prese con maltrattamenti sul lavoro, truffe ai danni di ignari clienti o scarsa qualità dei prodotti venduti, come in questo caso.
L’intera raccolta ha ottenuto grandissimo successo e stimolato numerosi commenti da parte di clienti inorriditi per la reale quantità di zucchero e calorie evidentemente non percepita. Come ha scritto un utente del web, percepire al gusto la dolcezza di un alimento è diverso dal sapere esattamente quanto zucchero esso contenga.
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