L’Indonesia potrebbe costringere le persone omosessuali a esorcismi e terapie per ‘guarire dalla loro malattia’

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I conservatori islamici in Indonesia hanno presentato un disegno di legge che, se approvato, costringerà le persone gay e transgender a sottoporsi a “riabilitazione” per guarire dalla loro ‘malattia di genere’.

Esorcismi e terapie per eliminare l’omosessualità. Nelle ultime settimane, come riporta El Pais, ministri e leader religiosi indonesiani hanno proposto una legge per costringere la comunità LGTBI a subirli per cambiare l’orientamento sessuale. Sebbene l’omosessualità non sia illegale, l’Indonesia è il più grande paese musulmano al mondo e si riscontra una certa intolleranza. Tra le tante storie, c’è quella di Andin che per anni è stata molestata e costretta ad esorcismi perché transessuale. Chiusa in una stanza per giorni e sottoposta a riti religiosi da un imam con pratiche come acqua ghiacciata sul corpo per ‘eliminare la sua malattia di genere’. Violenze fisiche, ma anche minacce psicologiche per convincerla che sarebbe andata all’inferno se avesse continuato a comportarsi come una donna.

Esorcismi che adesso, potrebbero essere legalizzati perché recentemente i conservatori islamici hanno introdotto un nuovo disegno di legge chiamato ‘Resilienza familiare’ che, se approvato, costringerebbe le persone gay e transgender a sottoporsi a riabilitazione per essere curate con queste tecniche e altri trattamenti di conversione.

Secondo Andreas Harsono, ricercatore senior in Indonesia per Human Rights Watch (HRW), gli esorcismi “sono una pratica in aumento” in Indonesia. Con oltre 219 milioni di musulmani (l’87% della popolazione), questo è il paese nel mondo con il maggior numero di seguaci di questa religione, ma le credenze tribali animiste e sciamaniche tradizionali sono state incorporate nell’identità culturale e religiosa in tutto l’arcipelago. Gli esorcismi sono stati a lungo utilizzati per affrontare le malattie mentali e purificare i villaggi dalle presunte apparizioni di spiriti maligni, per esempio.

La proposta di legge è stata inclusa nell’elenco prioritario del Programma di legislazione nazionale, il che significa, che verrà dibattuta nei prossimi mesi. Purtroppo, i sondaggi degli ultimi anni indicano che il bigottismo e il radicalismo sono in aumento nel paese. Il disegno di legge oltre a violare palesemente alcuni diritti delle donne, va a discriminare le persone LGTBI agli articoli 86 e 87.

Le disposizioni affermano che tutte le famiglie i cui membri hanno un orientamento sessuale “diverso” sono tenuti a rivolgersi a un centro di riabilitazione. “La famiglia dovrebbe essere il primo e il più grande sistema di sostegno, ma questo chiaramente contraddice lo spirito di rafforzarlo”, afferma Usman Hamid, direttore del movimento indonesiano Amnesty International.

L’omosessualità è legale ovunque in Indonesia, ad eccezione di Aceh, una provincia autonoma situata nell’estremo nord dell’isola di Sumatra, in cui la legge islamica governa e le relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso sono punite con frustate pubbliche. Nel 2018, la polizia ha arrestato un gruppo di donne trans nella stessa regione e le ha umiliate pubblicamente facendogli tagliare i capelli e costringendole a indossare abiti da uomo.

La proposta di legge è ostacolata dagli attivisti dei diritti umani. Per Charles Santiago, membro del parlamento malese e presidente del gruppo parlamentare per i diritti umani nel sud-est asiatico (APHR), queste presunte terapie hanno dimostrato di essere estremamente dannose per le persone LGTBI, in quanto correlate “alla depressione, ansia e suicidio”.

“La comunità LGTBI in Indonesia sta già affrontando crescenti persecuzioni e odio, pertanto, la presentazione di un disegno di legge che legittima una maggiore discriminazione nei loro confronti desta preoccupazione e può isolare ulteriormente la comunità”, conclude Santiago.

Fonte: Human Right Watch/El Pais

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