La raccolta dello zafferano è probabilmente una delle esperienze più emozionanti e suggestive da vivere in Abruzzo in questo periodo.
A partire dalla seconda metà di ottobre è possibile assistere a questo straordinario evento che si tiene lungo le piane di Navelli, dove si coltiva o Zafferano dell’Aquila D.O.P., uno tra i migliori al mondo.
Qui, alle porte di uno dei borghi più belli d’Italia e ai piedi del Gran Sasso, circondati da paesaggi naturali incantevoli, piccoli coltivatori, cittadini e turisti si ritrovano all’alba tra i campi colorati di viola, quando i meravigliosi fiori non sono ancora completamente schiusi.
Dopo aver raccolto i fiori e averli sistemati in ceste di vimini, le famiglie si riuniscono attorno a un tavolo per dividere con pazienza i pistilli, che verranno poi sistemati su appositi setacci per l’essiccazione, processo molto importante per mantenere intatte le proprietà organolettiche della spezia.
La raccolta dello zafferano dura circa dieci giorni e attira numerosi visitatori attratti dalla bellezza di questi luoghi ma anche dalle tradizioni legate ai territori abruzzesi, dall’ottima cucina e dall’ospitalità straordinaria di questa regione.
Durante tutto il periodo della raccolta dei preziosi pistilli, che avviene a mano, vengono organizzate numerose iniziative, degustazioni e workshop esperienziali, per seguire passo passo la raccolta e la prima lavorazione dello zafferano, nonché le proprietà e l’uso di quello che viene comunemente chiamato “oro rosso”.
Lo zafferano (Crocus sativus) è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Iridaceae. Le foglie lineari si sviluppano dai bulbi sotterranei e possono raggiungere i 30 centimetri di altezza.
La fioritura dello zafferano è caratterizzata da fiori violacei con lunghi stigmi rossi che rappresentano la droga della pianta.
I pistilli dello zafferano, aromatici e amarognoli, sono ricchi di carotenoidi e da un piccolo contenuto in oli essenziali e trovano largo impiego in cucina come spezia e in erboristeria.
Lo zafferano è infatti usato tradizionalmente per favorire l’appetito e la digestione, per stimolare le mestruazioni, come sedativo del sistema nervoso e per il trattamento delle depressioni lievi.
L’alto costo della droga (fino a 10mila euro al chilo) è dato dalla modalità di raccolta, che ancora oggi avviene a mano, e dalla poca resa delle piante: per ottenere un chilo di zafferano secco occorrono infatti circa 200mila fiori e 500 ore di lavoro.
Questo porta spesso a sofisticazioni con curcuma, fiori di calendula, cartamo o pimento, dal prezzo molto inferiore, motivo per cui è preferibile scegliere uno zafferano di qualità, come quello che si raccoglie nella piana di Navelli.