Lombardo a Schifani “Meno viaggi a Roma e più fatti”
Tempo di Lettura: 3 minutiCATANIA (ITALPRESS) – Nessuna minaccia per Schifani, ma non torni a dimenticabili stagioni. E’ quanto sottolinea in una intervista a La Sicilia, il leader del Mpa ed ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, secondo cui l’operazione Miccichè “è la valorizzazione di un’energia congelata, di un’intelligenza emarginata, di un’esperienza sprecata, di un uomo che, come […]
CATANIA (ITALPRESS) – Nessuna minaccia per Schifani, ma non torni a dimenticabili stagioni. E’ quanto sottolinea in una intervista a La Sicilia, il leader del Mpa ed ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, secondo cui l’operazione Miccichè “è la valorizzazione di un’energia congelata, di un’intelligenza emarginata, di un’esperienza sprecata, di un uomo che, come ogni persona, va rispettato. ‘La centralità della personà, ripetiamo spesso senza capire. Ricordo poi nel 1996, allorchè non fui ricandidato alle Regionali, in un momento di difficoltà, venne a trovarmi ‘tale Miccichè’, accompagnato dai signori Alfano e Di Mauro, e mi propose di entrare in Forza Italia. Stavolta è toccato a me andarlo a trovare”, dichiara Lombardo, in merito alla decisione di Gianfranco Miccichè di aderire al movimento autonomista. Sull’ipotesi di una presunta copertura dell’operazione da parte dei vertici nazionali di Forza Italia, Lombardo commenta: “I vertici nazionali del Mpa sono in Sicilia ed in quanto a Forza Italia Miccichè gode dell’affetto di ‘vertici che più vertici non si può’”. Ed a chi sostiene che con l’arrivo di Miccichè si accelera il percorso di federazione del Mpa con Forza Italia, risponde: “Il percorso è iniziato nel 2005 allorchè il Cavaliere, Miccichè promotore, venne alla Provincia di Catania, di cui ero presidente, a sollecitare il sostegno del neonato Mpa a Scapagnini. Le nostre quattro liste furono decisive per ribaltare i sondaggi e battere l’imbattibile Enzo Bianco. E l’altro ieri insieme con Miccichè abbiamo votato Forza Italia e Caterina Chinnici. E mi lasci aggiungere, con un pizzico di presunzione, che, senza il nostro appoggio, l’invito di Tajani alla figlia di Rocco Chinnici a fare il capolista in Sicilia sarebbe stato malamente mortificato. Donde l’invito a federarci che abbiamo accolto e sul quale proseguiamo”.
Alla domanda, se imbarcando Miccichè non corre il rischio di deteriorare i rapporti con Renato Schifani, il leader del Mpa, risponde: “E’ esattamente il contrario: i nostri rapporti restano tali e quali. Poi ricordo che una delle ultime volte che ho incontrato nel luglio del 2022 Musumeci, di cui non mi stanco di esaltare la correttezza, gli consigliai di parlare con Miccichè, di chiarire. E’ lo stesso consiglio che adesso do a Schifani”. Lombardo esclude che l’asse con Miccichè sia un missile puntato su Palazzo d’Orleans: “I missili – spiega – sono ben altri: dalla siccità al funzionamento della sanità, al riordino del sistema dei rifiuti… Dal Mpa è venuto sempre un contributo di lealtà al governo e alla produzione legislativa, mai trabocchetti o scrutini segreti”.
Con Fratelli d’Italia, aggiunge Lombardo “abbiamo un rapporto, oserei dire, privilegiato. E poi non soffriamo di gelosia… Ci interessano i fatti. Ho invocato più volte, ed invano, un incontro di coalizione per parlare di sistema sanitario, manovra finanziaria, partecipate. Purtroppo ho dovuto esprimermi attraverso la stampa. Con gli yesmen la sanità va incontro al disastro. Le manovre finanziarie prossime venture archivino, per carità, gli onorevoli budget che producono scompensi e sprechi. Le partecipate vengano governate con rigore e nell’interesse della Regione: a tal ultimo proposito, non sono il solo a volere capire il senso dello smembramento dell’Ast con cessione ai privati delle tratte remunerative e mantenimento al pubblico di quelle che non si reggono finanziariamente con facile previsione del fallimento e del licenziamento del personale”.
In merito alla promessa di un secondo assessorato per l’Mpa alla Regione, sottolinea Lombardo “il tema non è in cima ai nostri pensieri. Ma sì: è vero, ci aspettiamo di esprimere, per ora, il secondo assessore. Alle Regionali, in una competizione difficilissima il Movimento per l’Autonomia, penalizzato dalla contemporaneità con le Politiche, ottenne il 6,8 per cento: quanto e più di altri. E’ ora di essere consequenziali”. Alla domanda se accetterebbe la vicepresidenza della Regione per Di Mauro, risponde: “Mah”. E sull’Autonomia differenziata: “Io abrogherei direttamente la legge, per come è stata approvata… Spiegando alla Lega che, quorum referendario o meno, questo sarà l’argomento che rischia di portare il centrodestra a perdere le prossime elezioni politiche”. Poi, in merito ad una eventuale ricandidatura di Schifani, commenta: “Per l’esperienza e per l’anagrafe, che lo rende un uomo più libero, può tornare ad avere il mio e il nostro sostegno in misura ancora più significativa: contiamo di raddoppiare i consensi. Non si faccia però trascinare indietro verso dimenticabili stagioni. Meno telefonate e visite a Roma, più senso all’Autonomia, che è autodeterminazione in sintonia con gli alleati e con i bisogni dei siciliani all’insegna di senso di responsabilità, rigore amministrativo, impiego delle risorse umane e materiali della terra più ricca e piamente più depredata quale è la nostra Sicilia”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).