L’ultima battaglia di Trump è aumentare la portata d’acqua dei soffioni delle docce
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nutre una vera e propria ossessione per i suoi capelli, uno dei tratti caratteristici del suo look. “Non so voi, ma i miei capelli devono essere perfetti”, ha spiegato ai cronisti riuniti alla Casa Bianca qualche giorno fa lamentandosi di quanto sarebbe impossibile “lavarsi bene i capelli” a causa della scarsa portata d’acqua dei soffioni installati nelle docce americane. Secondo l’ex tycoon se “aprite la doccia e siete come me, non potete lavare per bene i vostri bei capelli. Bisogna sciacquarsi 10 o 15 volte invece di una volta sola”. La cosa assurda è che questa non rimarrà un’esternazione estemporanea: l’amministrazione Trump propone ufficialmente introdurre nuovi standard nazionali per avere flussi più abbondanti di acqua nelle docce. Il dipartimento di Energia ha già proposto di modificare il limite massimo di 2,5 galloni (circa 9,5 litri) erogabili al minuto introdotti da una legge del 1992 che aveva l’obiettivo di evitare sprechi idrici.
Trump’s worried about having perfect hair, so America gets better shower heads. Definitely what I’d call making America great again. 🚿 pic.twitter.com/5Ea5yIt2WB
— Mike Sington (@MikeSington) August 13, 2020
Una proposta che non piace a nessuno
Nonostante la pressione dell’acqua sia un problema di primaria importanza per il presidente Trump (se n’era già lamentato in altre occasioni, che ci crediate o meno), la proposta vagliata sembra avere già vita breve. Nessuno, a partire dalle associazioni di consumatori, ha accolto con favore questa possibile modifica. Come riportato dal Guardian, Andrew deLaski, direttore esecutivo dell’Eliance Standards Awareness Project, organizzazione per il risparmio energetico, ha detto che si tratta di un’idea “sciocca” perché “con una pandemia in atto, una grave siccità a lungo termine e gli effetti disastrosi del cambiamento climatico, i soffioni della doccia sono l’ultimo dei nostri problemi”.
Dello stesso parere si è dimostrato anche David Friedman, vicepresidente dell’associazione dei consumatori Consumer Reports, che ha sottolineato come la nuova regola potrebbe causare “un grande spreco di acqua e un forte aumento delle bollette”. E ovviamente sono preoccupati anche gli ambientalisti, visto l’impatto che la modifica legislativa potrebbe avere in termini di sperpero delle risorse e costi energetici.
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