Ma quali diritti abbiamo davvero sui nostri figli?
Siamo i loro genitori, abbiamo dato loro la vita, ma quali diritti abbiamo su di loro, sui nostri figli?
Abbiamo tanti doveri, quello sì, abbiamo il dovere di crescerli come persone leali e responsabili. Abbiamo il dovere di farli crescere in un ambiente positivo, ma senza nascondere loro anche i fatti negativi della vita. Abbiamo il dovere di scegliere il meglio per loro: le migliori scuole, le migliori esperienze di viaggio, ma quali diritti abbiamo davvero sui nostri figli?
Tra i diritti abbiamo quello di scegliere cosa devono mangiare?
Si forse sì abbiamo è fra i nostri diritti e il dovere di garantire loro fin da piccoli una dieta equilibrata, una sana alimentazione con tutti i principi nutritizionali. Ma forse non abbiamo il diritto di imporre loro una dieta particolare solo perchè noi abbiamo scelto di seguirla, o, forse, è corretto indurre i bambini fin da piccoli a non assumere alcuni cibi? Ma in questo diritto che ci stiamo prendendo abbiamo il dovere di essere certe che questa scelta non abbia ricadute su di loro ed affidarci alla consulenza di un nutrizionista.
L’istinto di una mamma è importantissimo e noi vorremmo il meglio per i nostri figli ma forse dobbiamo chiederci se abbiamo tutti gli strumenti per prendere la decisione migliore in qualsiasi situazione.
Tra i diritti abbiamo quello di scegliere a quale credo religioso debbano appartenere?
Noi genitori siamo a volte vittime di condizionamenti sociali che ci impongono di scegliere una strada obbligata per sentirci parte di una comunità. Noi abbiamo il dovere di garantire ai nostri figli di sviluppare un senso di appartenenza verso la propria cultura e le proprie tradizioni, ma abbiamo il diritto di scegliere per loro il credo religioso? La tradizione vuole che il battesimo venga celebrato quando il bambino è ancora in fasce e quindi spetta al genitore la scelta. Ma il genitore in quel momento sta delineando già un percorso nel quale indirizzare il figlio, un percorso che ha una portata valoriale molto più ampia rispetto ad altre scelte che faremo per i nostri figli (ad esempio la scelta di un particolare indirizzo scolastico viene fatta in un’età più consapevole).
Abbiamo il diritto di scegliere se vaccinarli o non vaccinarli?
Abbiamo il dovere di scegliere la cosa migliore per proteggere i nostri figli. In entrambi i casi il genitore agisce per tutelare i propri figli. Non vaccinare i figli è una scelta dettata dalla paura che ci possano essere degli effetti collaterali e dalla convinzione che il piano vaccinale obbligatorio sia solo una fonte di guadagno per le case farmaceutiche. Vaccinare i figli è una scelta dettata dal proteggere i propri figli da malattie che, se contratte, potrebbero avere degli effetti collaterali gravi e dal riconoscere i progressi della scienza in tal senso e l’efficacia che i vaccini hanno avuto sul debellare alcune malattie. Ma anche in questo caso abbiamo non solo un diritto di scelta, ma il dovere ad informarci su cause e conseguenze, sull’efficacia reale dei vaccini e non farci influenzare da falsi allarmismi.
Abbiamo il diritto di pubblicare le foto dei nostri figli sui social networks?
Noi decidiamo di esistere nel mondo social, attiviamo consapevolmente un profilo con le restrizioni di privacy che riteniamo opportune per noi e per le persone che ci circondano. I nostri figli fanno parte della nostra vita e della nostra quotidianità e se noi decidiamo di condividere questi contenuti sui social opteremo per mettere anche le loro foto. Ma quali foto? Un scelta potrebbe essere quella di non pubblicare il volto del bambino, ma comunque svelando retroscena della sua vita, oppure quella di non mettere foto dei nostri figli durante il cambio o il bagnetto. Certo è che se un malintenzionato vorrà salvare le immagini per altri scopi lo potrà fare liberamente (social vuol dire socializzare e socializzare vuol dire rendere pubblico qualcosa). Ovviamente in edicola e online le riviste con foto di bambini non si contano, quindi i pedofili hanno tantissime fonti dalle quali attingere. Ovviamente qui si tratta di tutelare i nostri figli, ma come ogni cosa abbiamo anche qui il dovere di essere consapevoli della nostra scelta. In questo caso forse rispetto alle altre questioni il non pubblicare è realmente l’unica forma di tutela per i nostri figli, ma conoscere i rischi quantomeno ci offre un’opportunità di valutazione.
Abbiamo diritto di scegliere il loro indirizzo di studi?
Ok scegliamo se mandarli al nido in base alle nostre esigenze, scegliamo in quale scuola marterna iscriverli e così per elementari e medie, ma abbiamo anche diritto di scegliere quale sarà il loro percorso secondario- superiore? Non sono già abbastanza grandi per poter scegliere da soli? Forse potremmo indirizzarli in base alla nostra esperienza, ma certo è che già da questa scelta stiamo mettendo una base sul loro futuro…liceo o scuola professionale? Quale indirizzo? In questo caso abbiamo il dovere di condurli verso una scelta responsabile, ma non possiamo riflettere su di loro quelle che sono le nostre ambizioni.
Voi quali diritti pensate ci siano concessi?