Mafie, Dia lancia l’allarme: “Con la pandemia rischio per imprese in difficoltà”

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PALERMO – Con l’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid-19 le mafie “si sono mosse con una strategia tesa a consolidare il controllo del territorio” e ad “accumulare ricchezza”: questi due elementi “potrebbero rivelarsi finalizzati a incrementare il consenso sociale anche attraverso forme di assistenzialismo a privati e imprese in difficolta’”. È quanto osserva la Direzione investigativa antimafia nella sua relazione semestrale al Parlamento. “Si prospetta di conseguenza il rischio che le attività imprenditoriali medio-piccole, ossia quel reticolo sociale e commerciale su cui si regge principalmente l’economia del sistema nazionale, vengano fagocitate nel medio tempo dalla criminalità – si legge nella relazione -, diventando strumento per riciclare e reimpiegare capitali illeciti”.

DIA: “COSA NOSTRA RESTA ORGANIZZAZIONE STRUTTURATA MA MANCA ORGANISMO VERTICE”

Dalla relazione emerge inoltre che “Cosa nostra continua a presentarsi, nell’area occidentale della Sicilia, come un’organizzazione verticistica, coordinata e strutturata in famiglie raggruppate in mandamenti anche se impossibilitata a ricostituire un organismo di vertice deputato alla regolazione delle questioni più complesse e delicate”. Secondo gli investigatori della Direzione investigativa antimafia nella parte occidentale dell’Isola Cosa nostra è caratterizzata da famiglie “più rigidamente strutturate ed ancorate al territorio di riferimento”, mentre in quella centro-orientale i sodalizi criminali hanno “contorni più fluidi e flessibili”. La “pervasività della criminalità mafiosa”, tuttavia, “appare su tutta la regione ugualmente aggressiva”.

MESSINA DENARO PUNTO DI RIFERIMENTO DELLE COSCHE TRAPANESI

Per al Dia Nonostante la latitanza datata 1993, Matteo Messina Denaro “costituisce ancora la figura criminale più carismatica della mafia trapanese”. Capo mandamento di Castelvetrano e rappresentante provinciale di Trapani, Messina Denaro “rimane, nonostante le difficoltà correlate con lo stato di latitanza, il principale punto di riferimento per le questioni di maggiore interesse dell’organizzazione, per dirimere e ricomporre controversie e per nominare i vertici delle diverse articolazioni della provincia”.

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Da Dire.it

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